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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Quando l'auto si trasforma in tela: tra le strade di Bari gira la 'Panda astrattista'. La creatrice: "Ne realizzerò un'altra"

La 20enne barese Silvia Onesti ha dipinto le fiancate della sua auto nel 2016 realizzando la 'Pandisky', per poi venderla a un amico. Da anni si diletta a fare arte su superfici e con materiali particolari

È barese la vecchia Fiat Panda con la carrozzeria multicolore e linee che ricordano i grandi maestri astrattisti. Uno fra tutti viene ricordato dai libri di Storia dell'arte, Vasilij Kandinskij; ed è probabile che sia proprio lui ad aver ispirato la 20enne barese - attualmente di stanza a Valenzano - Silvia Onesti per la realizzazione della sua 'macchina d'arte'. D'altronde il richiamo è netto anche nel nome che capeggia sulla fiancata della vettura: Pandinsky, un crasi che non lascia spazio a dubbi.

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Il nuovo progetto

A molti sarà capitato di vederla scorrazzare nelle scorse settimane nella zona della Facoltà di Economia, questo perché la particolare Panda non è più in mano alla proprietaria. Silvia l'ha infatti venduta per replicare il suo progetto su una vettura più 'moderna', una Peugeout 206.

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Non senza difficoltà: "Un sacco di persone, da quando la misi in vendita, vennero a vederla - racconta l'artista - ma nessuno era sicuro di voler guidare una macchina così audace". Sorride mentre racconta l'aneddoto; sa bene anche lei che un'opera d'arte in movimento non è facile da gestire. "L'ho venduta a un ragazzo che ha preso la patente da poco, di certo ha fegato - il commento di Silvia, prima di abbandonarsi a una nuova risata - Ogni tanto la vedo sfrecciare nella zona universitaria o a Poggiofranco, mi fa molto piacere che la stia utilizzando".

Di certo quello della Pandinsky è un progetto che ha avuto molto a cuore. La realizzazione, infatti, risale a fine 2016, quando ancora Silvia non era patentata e con il padre si è voluta creare una prima macchina speciale.

La passione per l'arte

E la Pandinsky non è la prima opera particolare realizzata dalla Onesti, che sembra preferire superfici e materiali particolari per dare forma alla sua arte: in casa ha infatti quadri realizzati con tubi di ferro e vecchie schede madri di computer, oppure scarti di segatura metallica che trovano nuova vita una volta posizionati sul polistirolo. "A dire il vero quella dell'arte - ricorda - oltre che una passione è un hobby. Non frequento l'Accademia delle belle arti, né ho mai fatto corsi di pittura".

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Insomma un'autodidatta, senza la paura di sbagliare e con la volontà di esplorare nuove strade artistiche. "La mia - conclude - è pura voglia di dipingere e passione per la creazione di disegni, auto colorate , quadri e qualsiasi superficie si presti a diventare artistica".

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