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Bari, la rivoluzione dell’agricoltura pugliese inizia con Agrilevante. il bilancio: 2019, edizione da record

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BariToday

BARI – Bari, capitale indiscussa dell’agricoltura nel Mediterraneo dal 10 al 13 ottobre con la sesta edizione di “Agrilevante”. E inizia da qui la rivoluzione dell’agricoltura pugliese. E non solo. Se da 12 anni, la FederUnacoma torna ad investire su Bari, una ragione c’è: la scommessa è vincente e porta visibilità in tutti i paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo. Oltre 80mila visitatori in soli 4 giorni di fiera, provenienti non solo da tutta Italia, ma da tanti Paesi Europei. Calendario fittissimo di incontri B2B tra imprese autoctone e paesi anche dell’Est europeo. Tante le delegazioni private di imprese dall’Algeria, Marocco, Egitto. L’interesse per Agrilevante, la rassegna internazionale dedicata alle macchine e alle tecnologie per l’agricoltura, è davvero alto. In 4 giorni, 55 incontri su tematiche specifiche inerenti il comparto. Boom di visitatori nel week end. I comparti più affollati, quelli delle macchine trattrici e la sezione della zootecnia. “Agrilevante” è la vera Fiera del Levante: come la ricordano in molti ossia la Fiera con gli animali e i grandi trattori. Da sempre, il “feauturing brand” della Campionaria è stato appunto il comparto agricolo con macchinari ed esposizione di animali da allevamento. “Agrilevante” in 12 anni ha quasi triplicato le presenze in termini di visitatori. E dagli iniziali 210 espositori, l’edizione 2019 ne conta oltre 350. Una grande soddisfazione per Alessandro Malavolti, presidente della FederUnacoma (Federazione nazionale dei Costruttori di Macchine per l’agricoltura): “Bari per noi è il centro del Mediterraneo per quanto riguarda l’agricoltura e tutto ciò che ad essa è correlato. E Agrilevante ormai è a chiara vocazione mediterranea”. Malavolti durante la presentazione alla stampa, ha sottolineato che le immatricolazioni a settembre di nuovi macchinari agricoli specializzati sono aumentate a+ 22,7% aggiornato a settembre 2019. In particolare si parla di sollevatori telescopici, un macchinario di nicchia ma che “tira” molto. L’agricoltura che si avvale di innovazione tecnologica, si orienta molto su macchine specializzate in particolari comparti. Malavolti snocciola dati importanti per la vendita di macchinari agricoli “made in Italy” per i paesi dell’Africa settentrionale: “Siamo i primi in Marocco, con ottime posizioni sul mercato. Cresce esponenzialmente la domanda di macchine specializzate in particolare per vigneti e frutteti. Nei prossimi tre anni – continua Malavolti – ci sarà sempre più spazio per il ‘made in Italy’ nei paesi emergenti come Marocco, Algeria ed Egitto”. Bisogna far leva, insiste Malavolti, per le colture specializzate (vino, olio d’oliva, frutta e verdura), perché “il driver è la determinazione dei prezzi: i prezzi sono basicamente determinati dalla qualità del prodotto nei singoli mercati locali”. Le previsioni per il 2030? “Il mercato di frutta e verdura – precisa Alessandro Malavolti – crescerà del 30%. Dobbiamo dunque convincere i nostri agricoltori che le grosse colture estensive debbano essere impiegate alla coltivazione di frutta e verdura”. L’evoluzione degli stili di vita e di diete sempre più personalizzate, impone un cambiamento. Nel 2030 si stima una popolazione sulla Terra tale da non avere le risorse primarie sufficienti per coltivare cibo. Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia ha mostrato vero interesse per l’intervento capillare di Malavolti tant’è che per scrivere il PSR Puglia ha chiesto una mano concreta al Presidente della FederUnacoma: “La redazione del Piano Strategico della Puglia non può essere una letterina a Babbo Natale – ha spiegato Michele Emiliano – ecco perché per impostare una vera rivoluzione dell’agricoltura pugliese ho bisogno di aiuto concreto da persone competenti in tal senso”. Massimo Goldoni, amministratore delegato FederUnacoma: “Da bambino venivo alla Fiera del Levante, e gli agenti dell’azienda di famiglia affittava una casa qui per un mese, perché prima la Campionaria durava 15 giorni. La caratteristica peculiare era la parte appunto delle macchine agricole e della zootecnia. Per il 2019, l’edizione di Agrilevante ha introdotto la novità del salone della zootecnia con circa 35 aziende. E anche a Bari abbiamo portato una lista d’attesa. Oltre 500 capi selezionati di bovini equini ovini e ovicaprini, autoctoni. La sezione zootecnica rappresenta un presidio strategico non soltanto per gli allevatori delle regioni del Mezzogiorno ma per i paesi che si affacciano sul Mediterraneo”. Il bilancio 2019, dunque? Come avete ben letto, da record (RESOCONTO REDATTO DA MYRIAM DI GEMMA)

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