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Bari ricorda Michele Fazio, vittima innocente di mafia. Decaro: "Da allora la città di Bari non è stata più la stessa"

Domenica sera, in largo Amendoni, la cerimonia per ricordare il 16enne rimasto ucciso il 12 luglio 2001, nei pressi della sua abitazione a Bari vecchia, in un conflitto a fuoco fra clan rivali

"Michele Fazio aveva solo 16 anni quando fu ucciso dalla mafia barese diciannove anni fa. Era solo un ragazzino. Fu ucciso per sbaglio, dissero. Perché si trovava nel luogo sbagliato al momento sbagliato, dissero. Da allora la città di Bari non è più stata la stessa". Così il sindaco di Bari, Antonio Decaro, ricorda quel terribile 12 luglio 2001, quando Michele Fazio rimase ucciso nei pressi della sua abitazione a Bari vecchia, colpito per errore in un conflitto a fuoco tra clan rivali. Domenica sera, in largo Amendoni, si è tenuta la cerimonia di commemorazione, insieme ai genitori Pinuccio e Lella Fazio e ai familiari, al presidente della Regione Michele Emiliano, al prefetto di Bari Antonella Bellomo, a don Angelo Cassano dell’associazione Libera, alle autorità civili e militari e a tanti cittadini. 

Un terribile evento che però, ha sottolineato Decaro, ha segnato una sorta di spartiacque per la città:  "È come se la famiglia di Michele, Pinuccio e Lella  - ha detto il sindaco - fossimo diventati tutti noi e da quel momento, di fronte a quella tragedia, avessimo scelto di ribellarci, di non voltare la faccia dall’altra parte, di denunciare i responsabili di violenze e soprusi, di togliere terreno alle logiche mafiose con la testimonianza personale. Perché Bari potesse onorare le sue vittime innocenti di mafia, giovani vite strappate al futuro. Lo dobbiamo a Michele, e rinnovare il nostro impegno con Pinuccio e Lella il 12 luglio di ogni anno significa ricordare ciò che è stato e lottare per far sì che non accada mai più".

"La sera del 12 luglio di 19 anni fa - ha ricordato Emiliano - eravamo al lavoro in Procura quando iniziarono ad arrivare le prime notizie di una sparatoria a Bari Vecchia. Poco alla volta cominciò a trapelare l'ipotesi che non era una sparatoria tra bande contrapposte, ma qualcosa di molto più grave. Michele Fazio, un ragazzo di soli 16 anni, era rimasto ucciso. Vittima innocente della mafia. Quel 12 luglio tutto è cambiato. Da quel momento vivemmo in uno stato psicologico completamente diverso. Dal 12 luglio in poi, finalmente tutti a Bari hanno compreso da che parte stare.  Il dolore è stato ed è grande, è vero, ma quel dolore ci ha unito come comunità e ci ha aiutato a comprendere quello che dovevamo fare. E lo abbiamo fatto, senza se e senza ma. Chi oggi continua a non comprendere tradisce Michele e il suo sacrificio. La nostra presenza qui stasera, come ogni anno, rinnova non solo il suo ricordo, ma il giuramento di fedeltà alla Costituzione italiana e alle Istituzioni".

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