Emergenza Xylella e gelate, i gilet arancioni chiedono chiarimenti sul decreto: "Calato dall'alto"
Il gruppo di attivisti agricoli ha avuto un incontro in Regione: "Bene l'inasprimento delle pene ma non vogliamo che i fondi per il piano possano essere sottratti dai Psr"
"Vogliamo che siamo affidate nuove pratiche agricole. Frantoi e cooperative possono monitorare la situazione. Chiediamo che i 100 milioni non siano presi da Psr ma da altrove, poiché dovranno essere utilizzati per sconfiggere la Xylella". A parlare è Onofrio Spagnoletti Zeuli, portavoce dei Gilet Arancioni, gruppo che da alcune settimane manifesta per chiedere sostegno al'agricoltura pugliese in ginocchio a causa della Xylella e dei mancati sostegni dopo le gelate del 2018: in mattinata gli attivisti hanno incontrato i rappresentanti della Regione per il tavolo di crisi sul settore. Nei prossimi giorni il decreto sarà portato in approvazione nella Conferenza Stato Regioni. Nel provvedimento sono previsti 100 milioni a contrasto della malattia e per risarcire gli agricoltori, dei quali 30 saranno messi a disposizione dalla Regione Puglia e 70 dallo Stato: "Per la prima volta abbiamo visto questo decreto - spiega Spagnoletti Zeuli -. Siamo molto arrabbiati, ci è stato calato dall'alto. Ci sono molti punti che non ci piacciono. I tempi sono strettissimi e in due giorni è difficile fare un lavoro lungo".
Gli agricoltori chiedono che le somme non siano detratte dai Piani di Sviluppo Rurale, per non sottrarre risorse a disposizione dello stesso Psr. Positivo, invece, il giudizio sull'inasprimento delle pene per chi non eradica gli ulivi malati, prevedendo in alcuni casi anche il carcere: "Queste piante - aggiunge Spagnoletti Zeuli - andavano eradicate da tempo, tant'è che da un piccolo territorio del Salento, la Xylella ha raggiunto ormai il Barese". La protesta proseguirà nei prossimi giorni: domani vi sarà un'assemblea nel Consiglio comunale di Andria, quindi il 31 il ministero delle Politiche Agricole, Gian Marco Centinaio, sarà presente in Puglia per un assemblea aperta degli olivicoltori.