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Sabato, 20 Aprile 2024
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"La nostra scuola non si tocca", lo striscione dei piccoli alunni della San Francesco contro i vandali

L'iniziativa di docenti e studenti: "Più e più volte il muro è stato bucato - spiega la direttrice Patrizia Rossini con un post su Facebook - diremmo meglio sventrato con petardi, ricoperto di scritte ingiuriose e disegni osceni e più e più volte l’ufficio tecnico del Comune è intervenuto ripristinandolo"

Uno striscione per dire basta al vandalismo che negli ultimi mesi ha colpito il plesso San Francesco dell'Istituo comprensivo Japigia 1 Verga: è quanto hanno preparato i piccoli alunni della scuola, presa di mira da ignoti attraverso continui atti vandalici.

"Più e più volte il muro è stato bucato - spiega la direttrice Patrizia Rossini con un post su Facebook - diremmo meglio sventrato con petardi, ricoperto di scritte ingiuriose e disegni osceni e più e più volte l’ufficio tecnico del Comune è intervenuto ripristinandolo. Ma sembra che sia diventato un appuntamento divertente. Appena il muro viene sistemato, il gruppo di balordi interviene". Lo striscione, preparato dai ragazzi, è intitolato 'La nostra scuola non si tocca'

"Siamo esausti, davvero,  - aggiunge Rossini - non è possibile combattere quotidianamente contro incivili che pensano di distruggere un bene così grande quale è la scuola, un luogo in cui i bambini vengono volentieri e in cui si punta anche alla bellezza estetica degli ambienti che diventano accattivanti per l’apprendimento. Il segno del degrado diventa l’affermazione di una identità che non può esistere nella bellezza di un semplice muro pulito. Tante volte ci si chiede il perché di questa pervicacia del male. L’idea di rendere la scuola un presidio sociale, un ente formativo non solo per gli alunni, ma rivolto a tutta la comunità comporta duro lavoro, sacrificio ed onestà. La nostra scuola questo lo ha sempre fatto: si è esposta, schierata ed ha ottenuto grandi successi, tangibili ed evidenti a livello regionale e nazionale. Lo fa anche questa volta, perché ancora non basta, perché ancora c’è tanto da lavorare, con l’aiuto di tutti. La scuola resiste, nonostante un profondo senso di frustrazione, a tutte le intemperie e resta presidio di Vita bella a dispetto di tutto e tutti" conclude Rossini.

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