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Orecchiette di 'Bari Vecchia' a rischio. Distrutte perché non tracciabili, ora le 'signore' della pasta "hanno paura"

Sul caso interviene il consigliere comunale della Lega, Fabio Romito: "Rispettare il principio di dignità politica: nessuno di noi ha intenzione di perorare una causa economica"

"Se il Comune porta a esempio mondiale le donne delle orecchiette, non ci può lamentare se queste signore siano inferocite e questa mattina dicevano a tutti i cittadini baresi di aver paura di non poter mangiare o fare la spesa". il vicepresidente del Consiglio comunale di Bari, Fabio Romito, torna sulla questione delle orecchiette prodotte dalle celebri signore della Città Vecchia dopo che la Polizia Locale ha costretto un ristoratore del centro a distruggere tre kg di pasta poichè senza tracciabilità. 

Il giorno dopo la notizia della 'sanzione' si sarebbe diffusa un po' di preoccupazione tra chi produce la pasta fresca tra i vicoli del borgo antico. Tavole, semola e manualità antica diventate ormai un' irrinunciabile attrazione per i turisti che, sempre di più, acquistano pacchi di orecchiette e non solo, portandosi a casa un pezzo di Bari, alimentando un giro d'affari non trascurabile e in costante crescita.

Romito interviene proprio sulla questione dei controlli effettuati nei giorni scorsi: "Nessuno di noi - ha affermato a margine della conferenza di presentazione del weekend di gazebo della Lega in Puglia - ha intenzione di perorare una causa economica. Bisogna però rispettare il principio della dignità politica, anche perchè in occasione del G8 i leader di tutto il pianeta sono stati portati in giro per la città, mostrando anche la bellezza delle nostre signore delle orecchiette, tenendo fede a tradizioni secolari" conclude Romito.

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