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Plastica in spiaggia, nessun divieto in Puglia: Tar boccia l'ordinanza della Regione

Il Tribunale amministrativo regionale ha sospeso il provvedimento con cui la Regione imponeva agli stabilimento balneari l'uso di stoviglie e materiali compostabili

Plastica monouso in spiaggia? Negli stabilimenti balneari pugliesi non può essere vietata. Così il Tar amministrativo regionale ha sospeso l'ordinanza emanata a marzo scorso dalla Regione Puglia che imponeva ai lidi l'utilizzo di materiali e stoviglie compostabili.

Un provvedimento rivendicato con orgoglio dalla Regione "prima in Italia a rinunciare alla plastica", con due anni di anticipo sulla direttiva comunitaria che dal 2021 vieterà l'utlizzo della plastica monouso.

Il Tar ha tuttavia accolto il ricorso delle associazioni di produttori di bevande del settore, basato sul fatto che il divieto di usare plastica non sia previsto da alcuna norma di legge. Secondo i giudici, trattandosi di tutela della concorrenza, la regione non ha competenza e l'unica legge di riferimento è rappresentata proprio dalla direttiva europea 2019/903, che tuttavia prevede, come detto, il divieto dal 2021.

“Le decisioni della magistratura non si commentano, si applicano e si fanno applicare, almeno fin quando l’intero corso della giustizia non sarà completato”, commenta l’assessore all’Ambiente della Regione Puglia, Gianni Stea. “Detto questo- dice ancora Stea- rivolgo un appello a tutti i gestori degli stabilimenti balneari e a tutti gli  utenti degli stessi, che già al tempo avevano accolto con grande entusiasmo questa decisione della Regione Puglia, affinché si utilizzino da subito e il più possibile posate e stoviglie di materiale compostabile al  posto di quelle di plastica che rappresentano un vero e proprio veleno per l’ambiente e l’ecosistema marino. La Puglia e i pugliesi hanno il diritto e il dovere di mostrare un elevato grado di civiltà e lungimiranza sulla questione. Ricordo che secondo i dati Ispra l'inquinamento sulle spiagge italiane ha raggiunto valori impressionanti a cui occorrerà porre un immediato freno: esattamente è stata calcolata una media di circa 770
oggetti ogni 100 metri di spiaggia, dei quali l'80% è rappresentato da plastica, ormai la regina degli inquinanti marini. Situazione che non cambia molto sui fondali in prossimità delle coste: si contano, infatti, circa 100 oggetti ogni chilometro quadrato mentre i rifiuti e micro-rifiuti che galleggiano nelle acque nazionali risultano essere ben 28 miliardi. Una situazione che non fa decisamente onore al nostro territorio”.

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