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Dodici reti civiche urbane per la città di Bari: presentati i progetti di partecipazione 'dal basso'

Il primo cittadino ha illustrato le iniziative dei gruppi costituitisi nei vari quartieri della città. A disposizione, ripartiti a seconda delle zone, 1,2 milioni di euro

Dodici reti civiche urbane per altrettante aree della città, con l'obiettivo di fare squadra creando cultura, socialità e innovazione attraverso la partecipazione. Il sindaco Antonio Decaro ieri, all'Officina degli Esordi, ha presentato i vari gruppi che saranno dotato, complessivamente, di un finanziamento da 1.2 milioni di euro (con fondi Poc-Pon Metro) per mettere su iniziative e progetti d'inclusione in un arco di tempo che copre 18 mesi.

Decaro: "Azione forte di partecipazione"

Tutti i quartieri della città saranno coinvolti, ognuno con una diversa dotazione dei fondi. La fase consultiva, avviata ad inizio autunno, si è conclusa nei giorni scorsi, con l'istituzione ufficiale delle varie reti: "Abbiamo voluto proporre a Bari - spiega Antonio Decaro - un'azione forte di partecipazione e attivazione dal basso, creando un bando che permettesse a tutti i cittadini di mettersi in rete e creare, insieme, programmi di animazione culturale, attivazione comunitaria e innovazione sociale per i quartieri della città. Potevano arrivare decine di domande per ogni zona e scegliere sarebbe stato impossibile. Invece sono arrivate 12 domande per 12 zone. Una vera vittoria. Perché vuol dire che tutti i cittadini hanno scelto di lavorare insieme per un unico obbiettivo", ha aggiunto il primo cittadino.

I progetti in campo

Cultura e tradizioni locali, ma anche sport e tempo libero: scandagliando i vari progetti delle 12 reti si può notare una grande varietà di proposte, molte delle quali aderenti con il tessuto sociale delle zone interessate. Il Quartiere Libertà punta sul tema dell'identità facendo coesistere realtà nuove e storiche del rione, come il Redentore, capofila dell'intervento, tra percorsi di partecipazione, musica underground, installazioni e lostre fotografiche open air. A Japigia-Sant'Anna, invece, il tema rilevante sarà la terra, con la valorizzazione delle campagne senza perdere di vista l'orizzonte sul mare, tra natura, orto sociale, arte e tradizioni come il Palio di San Marco. Spostandoci più a sud, a Torre a Mare-San Giorgio, la capofila Cat Surf propone passeggiate costiere e sport sull'acqua, ma anche cortei di carnevale attorno alla figura del varvamingo, Teatro popolare e cene estive sulla balconata

La zona ovest di Bari

Dall'altra parte della città, invece, troviamo la rete San Paolo-Villaggio del Lavoratore-Stanic presieduta dalla Casa delle Culture che propone la condivisione di un pezzo di terra messa a disposizione dalle famiglie dei rioni per creare orti condivisi, ma anche la rivalutazione dell'ipogeo del VIllaggio del Lavoratore, assieme a programmi di educazione ambientale e la valorizzazione del cinema "fatto nel quartiere". A Santo Spirito-San Pio-Catino-Torricella, invece, non solo tradizioni locali (Corteo storico di Pasqua, Caravella del Santo e Presepe Vivente) ma anche esplorazione del presente fra teatro, ordi e produzioni cinematografiche.  La rcu di Palese, punta su un unico filo conduttore di iniziative artistiche nei luoghi più suggestivi dal punto di vista storico, paesaggistico e identitario.

Da Madonnella a Poggiofranco

Nel quartiere Madonnella si affronteranno i problemi legati alla solitudine e all'isolamento, dall'integrazione dei migranti a quella dei soggetti poveri o svantaggiati, facendo leva sul mosaico culturale presente ormai nel tessuto sociale da anni. La Rcu Murat-San Nicola, invece, guarda al riscatto culturale dei due quartieri, recuperando la storia in forma non folkloristica e investendo su turismo di qualità ma anche sulla ricucitura tra le due aree. Carrassi-San-Pasquale-Mungivacca, invece, propongono attività legate da un sistema di generazione-restituzione con scuole e servizi ai quartieri come primo step d'avvio dell'animazione territoriale, per proseguire con trekking urbani ed eventi 'vetrina'. Picone-Poggiofranco, invece, giocano sull'identità come valore e principio di coesione sociale, primo passo verso la propria integrazione nel tessuto sociale cittadino vissuto oggi con distacco e in alcuni casi avversione.

Da San Cataldo a Ceglie

Interessanti anche le altre due proposte vincitrici, a copertuira di due aree piuttosto grandi della città: la rcu San Cataldo-Marconi-San-Girolamo-Fesca punta sul mare ma anche sulla storia di vissuto, tradizioni ed elementi simbolici, attraverso la valorizzaizone dei beni ambientali, il bisogno di risposte socio-educative e la diffusione di una cultura della cittadinanza attiva. Infine, a Carbonara-Ceglie-Loseto-Santa Rita si cercherà di valorizzare la ricca offerta territoriale di beni culturali, tra castelli, ipogei ed antichi frantoi destinati ad ospitare format teatrali, rievocazioni storiche e contenitori artistici.

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