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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Tuguri affittati abusivamente al Libertà, arriva l'ordinanza: "Ripristino dei requisiti igienico-sanitari o sgombero"

Il provvedimento, relativo a due immobili, scaturito dai controlli effettuati dalla polizia locale: i proprietari avranno trenta giorni per mettersi in regola, pena la denuncia all'autorità giudiziaria

Trenta giorni di tempo concessi ai proprietari degli immobili per provvedere, a proprie spese, al "ripristino delle condizioni igienico-sanitarie", trascorsi i quali, in caso di mancato intervento, si procederà alla "denuncia all’autorità giudiziaria ai sensi dell’art. 650 c.p. e al conseguente sgombero coatto dell’immobile".

Come anticipato nei giorni scorsi, il sindaco Decaro ha firmato l'ordinanza per contrastare il fenomeno dei 'tuguri' affittati in maniera irregolare, che interessa in particolar modo il quartiere Libertà. Il provvedimento emesso - rende noto Palazzo di Città - riguarda infatti due immobili del rione, ma, più in generale, scaturisce da una serie di controlli effetuati negli ultimi mesi dalla polizia locale, in diverse zone della città.

Che cosa prevede l'ordinanza

Il provvedimento, emanato ai sensi dell’articolo 50 comma 5 del decreto legislativo n. 267/2000, mira - spiega una nota del Comune - "a rimuovere specifiche violazioni commesse dai proprietari dei locali o dai locatari in merito alla regolarità dei contratti di locazione, al numero effettivo degli occupanti degli appartamenti, spesso superiore al numero degli affittuari dichiarati, a situazioni di subaffitto ad opera degli stessi locatari, all’assenza di registrazione dei contratti e alla destinazione d’uso diversa da quella prevista dallo strumento urbanistico vigente, nonché a mancate comunicazioni alla Questura delle dichiarazioni di ospitalità di persone extracomunitarie". L'ordinanza rappresenta anche una risposta alle numerose segnalazioni e lamentele fatte da residenti, che da tempo denunciano un peggioramento delle condizioni di vivibilità e del decoro urbano del quartiere. Le verifiche saranno eseguite dalla Asl Bari (dipartimento di Prevenzione - Servizio Igiene e Sanità Pubblica - S.I.S.P.) insieme con gli agenti della Polizia locale. In caso di sovraffollamento dell’immobile saranno verificate le condizioni per procedere alla cancellazione anagrafica, ove ricorrenti le circostanze e previsioni ex legge 15 luglio 2009 n. 94, recante “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica”. Trascorso il termine di 30 giorni senza risultati, si procederà alla denuncia all’autorità giudiziaria ai sensi dell’art. 650 c.p. e al conseguente sgombero coatto dell’immobile.

Decaro: "Stop a chi lucra sulla pelle della gente"

"Abbiamo cercato di elaborare un dispositivo che fosse il più stringente possibile - commenta il sindaco Antonio Decaro - perché vogliamo rendere il provvedimento efficace e tempestivo oltre ad obbligare a rispettare le regole coloro che, fino ad ora, hanno lucrato sulla pelle delle persone a discapito della vivibilità del quartiere e della tranquillità dei residenti. Il problema delle locazioni abusive nel quartiere Libertà è reale e va combattuto con tutti gli strumenti a nostra disposizione: non è possibile continuare a scaricare tutte le responsabilità su persone che rischiano di diventare vittime di un sistema alimentato da chi, non solo causa queste condizioni, ma ci guadagna pure. Da diversi mesi la Polizia locale e le Forze dell'ordine presidiano il territorio e tanti sono i controlli effettuati sui bassi e sugli immobili del Libertà. Nelle attività delle scorse settimane la Polizia locale ha scoperto una vera e propria “attività professionale” di un cittadino barese concentrato nella gestione del patrimonio della figlia, minorenne, consistente in una serie di appartamenti tutti affittati in maniera irregolare. Da qui nasce la volontà di incidere in maniera più netta rispetto al fenomeno delle locazioni abusive con l’obiettivo di colpire chi sfrutta i più deboli e alimenta situazioni di estremo degrado che tutta la città è costretta a subire. Lo dobbiamo anche a tutti i residenti del quartiere che da anni convivono con questo tipo di situazioni".
 

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