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Attualità Carbonara / Via Ospedale di Venere, 1

Da Bari a Capo Nord in bici: il viaggio di un infermiere del Di Venere per solidarietà

Nuccio Lamorgese partirà domattina dall'ingresso dell'ospedale. In un mese percorrerà 4mila chilometri, raccogliendo fondi per l'acquisto di un lettino di rianimazione neonatale

Quattromila chilometri in bici, 170 al giorno, per raggiungere in un mese Capo Nord da Bari. Un'avventura che l'infermiere professionale Nuccio Lamorgese, impiegato all'ospedale Di Venere di Bari, affronterà da domani, 27 aprile, per uno scopo benefico.

La raccolta fondi

L'iniziativa, realizzata con il supporto dell'associazione 'BIMBINTIN ONLUS - Piccoli bambini, grandi sogni', prevede una raccolta fondi online per istituire un fondo utile non solo a promuovere la partecipazione degli operatori sanitari a corsi di formazione nei più qualificati istituti scientifici, ma anche ad acquistare un lettino di rianimazione neonatale di ultima generazione. Il lettino permette infatti a mamma e neonato di restare uniti tramite il cordone ombelicale anche dopo la nascita creando così le condizioni ottimali per la stabilizzazione del neonato prematuro.

Lamorgese partirà alle 11.30 dall'ingresso principale dell'ospedale, a Carbonara. All'incontro sarà presenta anceh il direttore del reparto di Terapia intensiva neonatale del Di Venere, Antonello Del Vecchio, che fornirà altri dettagli sull'iniziativa.

Lamorgese: "L'idea del viaggio è nata nel 2015"

"Capo Nord è una meta simbolica - spiega l'infermiere - il punto più a nord del nostro continente, una meta che permette di attraversare da sud a nord tutta l’Europa. Questo sogno ha iniziato a materializzarsi nella mia mente nel 2015 dopo il viaggio per Santiago de Compostela".

"Una settimana fa pensando al mio viaggio - prosegue - e alla ostinazione e determinazione che mi saranno indispensabile per compierlo, prerogative fondamentali dei medici e infermieri che senza sosta lavoriamo in terapia intensiva neonatale, ma anche dei genitori che affrontano con noi le inaspettate complicazioni di una nascita precoce o di una nascita complicata. Queste riflessioni mi hanno spinto a dare un significato più profondo al mio viaggio e dedicare questa impresa ai nostri piccoli guerrieri e di agganciarla ad una raccolta fondi per loro".

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