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Dopo il volo Bari-Mosca anche quello per Shanghai? Brienza: "Iniziativa strategica per l'economia pugliese"

La proposta dell'imprenditore barese di stanza nella metropoli cinese da 13 anni: "Un'occasione di sviluppo che potrebbe richiamare numerosi investitori dal Paese asiatico"

"È un bene che Bari sia collegata con Mosca, il maggior centro finanziario in Russia, ma la Puglia deve guardare soprattutto alla capitale economica della Cina e l'istituzione di un volo diretto tra Bari e Shangai sarebbe un'iniziativa strategica per il miglioramento dei collegamenti e della cooperazione tra l'Italia e la Repubblica Popolare Cinese, con riflessi economici positivi per la Puglia intera". Lo sostiene, con un commento a pochi giorni dall'avvio del volo tra Bari e la capitale russa, Nicola Brienza, imprenditore barese di 44 anni, residente a Shanghai dove lavorando da 13 anni nel campo dell'asset management e del merger&acquisition ha collaborato tra l'altro con l'Italian Trade Agency, Ferrari, Bacardi e diverse corporate cinesi.

In attesa del completamento dei lavori per l'espansione della pista dell'aeroporto di Palese, che consentirà l'atterraggio e il decolo degli eromobili più grandi e capienti, adatti per i voli intecontinentali, per l'imprenditore "i legami vanno rafforzati per favorire i flussi di investimenti cinesi e gli sbocchi commerciali delle produzioni italiane. Un'occasione di sviluppo per tutti e non solo - spiega Brienza - per la Cina, con investimenti sul territorio pugliese che finiranno soprattutto nell'economia reale. Serietà, chiarezza, soprattutto nel business plan ed un valido modello organizzativo sono aspetti decisivi per attrarne in tutti settori e non solo in quelli ad oggi più ricercati come la meccanica di precisione, i macchinari per l'industria, i veicoli industriali, l'aerospaziale, le tecnologie ambientali ed i sistemi di automazione".

Secondo Brienza, delegato dell'Accademia italiana della Cucina a Shanghai, "la qualità italiana, la capacità d'innovare e la creatività, sono tutte quelle caratteristiche che attraggono maggiormente i cinesi e che potrebbero spingerli a ricercare ed investire nel made in Italy ben oltre il sistema moda/design o il settore dell'agroalimentare/food". "La Puglia ha tanto da offrire e credo ormai che anche nella mia terra natia abbiano capito che non è produttivo storcere il naso davanti all'arrivo degli investimenti cinesi. La Cina sta investendo all’estero più di quanto i Paesi stranieri abbiano investito in Cina. La Belt and road initiative (Bri) , la nuova via della seta per definirla in modo più semplice, è un esempio della volontà e della capacità d’investire della Cina, che va saputa cogliere al pari del cambiamento in atto nei consumatori cinesi che stanno andando oltre il settore del lusso, con l’80% dei loro acquisti effettuati all’estero, e stanno ponendo la loro attenzione a prodotti di qualità anche se più commerciali. In questo scenario economico di rapida espansione la Puglia deve cercare di rafforzare le relazioni istituzionali ed economiche, aprirsi alla capitale economica della Cina, anche con l'istituzione di un volo diretto tra Bari e Shangai.‪ La guerra dei dazi tra Cina e Usa sta inoltre aprendo una grossa opportunità per l’Italia di aumentare l’export in Cina in settori come abiti, alimenti lavorati , cosmetici e prodotti sanitari. Tra i due litiganti...". "I risultati arriveranno ed io per primo – conclude Brienza - investirei a Bari ed in Puglia o consiglierei di farlo ai miei clienti ed amici cinesi".

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