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Tecnica craniosacrale, un metodo dolce per il corpo: "A Bari un percorso di formazione per gli operatori"

Dalle emicranie alle ernie discali, dai disturbi legati allo stress all'iperattività nei bambini, questa tecnica non invasiva che si basa sui principi della medicina naturale ha un ampio campo di applicazione. A Bari un percorso rivolto a chi vuole avvicinarsi a questa pratica

Un metodo dolce e non invasivo, improntato ai principi della medicina naturale, basato sull'ascolto del corpo e sulle sue capacità di autoguarigione. Una tecnica, quella craniosacrale, di cui si sente sempre più di frequente parlare, ma in fondo ancora poco conosciuta, e troppo spesso confusa con altre tipologie di trattamento. A spiegarne caratteristiche e campi di applicazione sono Rosaria Liberato e Raffaele Lacasella, operatori craniosacrali con un lungo percorso professionale alle spalle, e docenti di uno stage di "bilanciamento craniosacrale introduttivo alla formazione triennale", organizzato per la prima volta a Bari, che si terrà l'8 e 9 giugno prossimi. Un corso, spiegano i suoi promotori, che rappresenta il primo step dell'avvio di una scuola rivolta a chi vuole diventare operatore.

In che cosa consiste la tecnica craniosacrale, quali sono i suoi principi?

Lacasella: "Il sistema craniosacrale è un metodo di cura basato su osservazioni che coinvolgono l'anatomia, la fisiologia e le esperienze vissute dal cliente. L'operatore, con varie tecniche e pressioni del peso massimo di 5 grammi, si pone all'ascolto del movimento dell'intero sistema, consapevole della grande capacità di autocorrezione e di autoguarigione del corpo". 
Liberato: "L'effetto di questa tecnica è un effetto positivo che si fonda in larga misura su quelle che sono le attività fisiologiche autocorrettive della persona che stiamo trattando. I principi basilari sono i principi fondamentali della medicina naturale, ovvero il considerare l'individuo come un sistema unitario ad alto livello di integrazione".

A quale tipologia di persone si rivolge, quali disturbi si possono curare?

Lib.: "La tecnica craniosacrale, essendo una tecnica che aiuta ad attivare nel modo più efficace i meccanismi autocorrettivi insiti in ogni persona, ha un campo di applicazione molto vasto". 
Lac.: "I campi d'applicazione variano dai disturbi connessi al sistema nervoso siano essi di origine cranica quali cefalee di vario tipo, emicranie, tinniti, acufeni, stress, ansia, o di origine extracranica come disfunzioni del sistema muscolo-scheletrico, come le ernie discali ecc. o disfunzioni degli organi interni".

E' adatta anche per neonati e bambini? Per quali disturbi vi si può fare ricorso?

Lib.: "In neonati e bambini la terapia craniosacrale spesso è utile per risolvere disturbi come coliche, iperattività, problemi di sonno nonché anomalie nello sviluppo. Questo tipo di valutazione craniosacrale neonatale può rivelare e poi liberare restrizioni e costrizioni, che se permanessero comporterebbero disagi permanenti con la crescita".
Lac.: "Su bambini di varie età si possono avere effetti positivi su fenomeni come l'autismo e la dislessia".

In quanto tempo le persone trattate notano i primi benefici e quale durata può avere il trattamento di un disturbo con la tecnica craniosacrale?

Lib.: "La risposta ad un trattamento è sempre individuale, noi ci proiettiamo in quella che è una visione olistica del corpo: il corpo nell'unità, il corpo nell'ascolto del corpo e del problema che presenta. Ci sono persone che vengono trattate con questa tecnica e che possono avere anche risultati immediati, così come magari in presenza di situazioni più croniche è probabile che siano necessarie più sedute".
Lac.: "Bisogna tener conto di tutto ciò che man mano emerge. D'altra parte ciascuno di noi ha la sua storia e come recita il titolo del nostro workshop, 'Le ossa raccontano'".

Che percorso deve seguire chi vuole diventare operatore craniosacrale?

Lac: "Per quanto attiene la formazione, il percorso per diventare terapista craniosacrale consta di almeno tre anni di apprendimento con 700 ore frontali così come previsto dal Regolamento Europeo, con vari Tutorial, ore di pratica e teoria che comprendono naturalmente l'anatomia, esami ecc. Ricordiamo inoltre che il Craniosacrale fa parte delle DBN - Discipline Bio Naturali regolate dalla legge 4/2013".

Perché uno stage sulla tecnica craniosacrale a Bari? A chi si rivolge e come sarà strutturato?

Lac.: "Dopo un'esperienza pluriennale nel settore ed altre esperienze di insegnamento altrove, si sente l'esigenza di mettere a disposizione il proprio bagaglio affinché il tutto possa continuare ad evolversi. Naturalmente Bari è la nostra città e dal momento che noi Craniosacrale-2personalmente abbiamo sempre dovuto sottoporci a spostamenti continui con sacrifici fisici ed economici per ottenere la formazione (ed ancora continuiamo a farlo), vorremmo dare la possibilità a chi è interessato di formarsi senza sostenere questi oneri. Chiaramente questo determinerebbe anche una maggior diffusione della nostra disciplina".
Lib.: "I corsi sono delle esperienze di crescita, personale, culturale e professionale. Durante ogni corso, faremo esercizi pratici, dimostrazioni, ci saranno ovviamente parti didattiche e molte guide illustrate che spiegano ciò che viene percepito e ottenuto collegando gli elementi pratici ed esperienziali alle funzionalità del corpo. Va sottolineato che lo scopo del corso è quello di apprendere come facilitare e sostenere il meccanismo autocorrettivo nell'organismo di ogni persona, adottando tecniche manuali di trattamento del sistema fasciale e corporeo, che vanno quindi a determinare quello che è il processo di autoguarigione. Il percorso di formazione è aperto a tutti, a medici, fisioterapisti, osteopati, dentisti, psicoterapeuti, infermieri, ostetriche, ma anche a persone che non sono in campo medico, come operatori del benessere, estetiste, e a tutti coloro che vogliono approcciarsi alla conoscenza e alla cura del proprio corpo".

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