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Cronaca

A Lama Balice un progetto di agricoltura sociale per 100 ragazzi con disabilità

Al via "Un parco da vivere", l'iniziativa ideata dalla cooperativa sociale Tracceverdi in collaborazione con la CIA

L’agricoltura sociale come pratica di inclusione e cura terapeutica. È questo l’obiettivo del progetto “Un Parco da Vivere” in corso nel Parco naturale regionale di Lama Balice, rivolto a 100 persone con disturbi psichiatrici, ideato dalla cooperativa sociale Tracceverdi in collaborazione con la CIA – Confederazione Agricoltori Italiani regionale e vincitore dell’avviso pubblico della Presidenza del Consiglio dei Ministri - dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale  “Giovani per la valorizzazione dei beni pubblici”.

I dettagli dell’iniziativa sono stati presentati nei giorni scori a Palazzo di Città, dall’assessora al Welfare Francesca Bottalico, dalla presidente del parco di Lama Balice Maria Maugeri, dalla presidente della cooperativa Tracceverdi Cecilia Posca e dal vicepresidente regionale della CIA Giannicola D’Amico.

Avviato qualche mese fa nel cuore del parco naturale di Lama Balice, il progetto è stato sviluppato da un gruppo di professionisti under 35 per rigenerare gradualmente gli spazi esterni a Villa Framarino attraverso installazioni green, interventi architettonici biocompatibili e miglioramenti vari dell’accessibilità. Terminati gli interventi, sono state create cinque “aule verdi” dove sperimentare un percorso multisensoriale nella natura facendo leva sulla bellezza dei luoghi circostanti: dal labirinto sensoriale all’orto sinergico, dalla stanza dei colori alla casa delle farfalle, tanti piccoli spazi dove olfatto, tatto, vista e udito potranno offrire un luogo di esperienza unico, dove 100 persone con disabilità potranno sperimentare per 18 mesi percorsi di verde curativo personalizzati e in gruppo. I ragazzi, seguiti dallo staff di psicologi ed educatori, sono stati quindi coinvolti nel fitto calendario di attività in linea con i principi ispiratori dell’agricoltura sociale.

Il progetto gode del sostegno dell’assessorato al Welfare, con cui è stata avviata da diverse settimane un’interlocuzione per l’individuazione dell’utenza: ad oggi i partecipanti sono 23.

“Mi auguro che rispondano al più presto le strutture del welfare cittadino interpellate dalla ripartizione - ha dichiarato l’assessora al WelfareFrancesca Bottalico - in modo da raggiungere quanto prima il numero complessivo degli utenti. È particolarmente importante far sì che gli spazi pubblici, come i parchi o le piazze, possano offrire occasioni di inclusione, in particolare quando si parla di agricoltura sociale. I ragazzi verranno accompagnati in un percorso di sviluppo sensoriale in grado di migliorare il rapporto con se stessi e con gli altri. Molti di loro, infatti, restano spesso nelle strutture socio-sanitarie o nelle loro abitazioni e sono poco abituati a vivere i luoghi della natura. Nel corso dei 18 mesi, inoltre, il progetto realizzerà un piano di recupero funzionale del parco e contemporaneamente sperimenterà nuovi strumenti di accompagnamento educativo e socio-lavorativo, che auspichiamo possano diventare strutturali nel sistema dell’offerta del welfare cittadino”.

“Non è la prima volta che proviamo a tenere insieme il disagio, in qualunque genere e forma si manifesti, e le bellezze naturali del parco - ha detto Maria Maugeri -. Questo progetto porta senza dubbio un arricchimento complessivo che mira a riqualificare le aree, e quindi a renderle più gradevoli, e allo stesso tempo a significare da un punto di vista valoriale gli obiettivi da raggiungere, che non sono solo quelli legati alla bellezza ma anche quelli relativi all’integrazione e all’inclusione sociale”.

“Tracceverdi è impegnata da anni nell’agricoltura sociale - ha evidenziatoCecilia Posca -. Si tratta di un progetto in cui crediamo molto perché interessa il risanamento del territorio e il recupero degli spazi verdi ricadenti nel parco di Lama Balice, in cui la cooperativa è nata. Ma soprattutto, attraverso il nostro progetto, potremo valorizzare tanti ragazzi con diverse fragilità e abilità non sempre riconosciute o riconoscibili. Siamo inoltre convinti che, sulla base di esperienze pregresse, il contatto quotidiano con la terra porti a un rinnovamento e un riconoscimento di se stessi fondamentale  per una crescita individuale e dell’intera collettività”.

L’attenzione del mondo agricolo verso queste nuove forme di agricoltura è sempre crescente e lo dimostrano i numeri di un settore che continua a svilupparsi e appassionare i più giovani.

“La CIA Puglia guarda con attenzione a questo tipo di progetti che intendono promuovere l’agricoltura sociale e in generale l’attività multifunzionale delle aziende agricole coinvolgendo i giovani - ha concluso il Giannicola D’Amico -. Il comparto agricolo pugliese sta attraversando un momento di crisi: le aziende scontano troppi problemi, prima di tutto il crollo dei prezzi. Inoltre, solo nel primo trimestre, hanno chiuso 6.200 imprese meridionali del comparto. Per questo servono delle politiche che rilancino la redditività degli agricoltori e in tutto ciò la multifunzionalità, con gli agriturismi, le masserie didattiche, le fattorie sociali e sportive, sta giocando un ruolo strategico in quanto permette a molte aziende agricole di fare reddito. Da sempre forniamo la nostra collaborazione a progetti simili e, anche in questa occasione, non potevamo far mancare ai giovani di Tracceverdi, al loro entusiasmo e alla loro voglia di fare il nostro supporto”.

Il progetto, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’ambito del Piano di Azione Coesione “Giovani per la riqualificazione dei beni pubblici”, è promosso dalla Cooperativa Sociale Tracceverdi di Bari e dalla Confederazione Italiana Agricoltori della Puglia.

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