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Cronaca Valenzano

Valenzano, l'esame del dna conferma: i resti sono di Leopardi, indagato il suocero

Gli accertamenti compiuti sui frammenti ossei fugano ogni dubbio sull'identità della vittima. Iscritto nel registro degli indagati il suocero del corniciaio: l'accusa è di omicidio volontario

Arriva la svolta nelle indagini sulla scomparsa di Alessandro Leopardi. Le ossa bruciate ritrovate qualche settimana fa nelle campagne di Valenzano appartengono effettivamente all'artigiano di 38 anni, ex testimone di giustizia, scomparso lo scorso 1° ottobre.

Gli accertamenti medico-legali e l'esame del dna effettuati dal medico legale Francesco Introna sui resti, tra cui alcuni denti, recuperati dagli investigatori hanno accertato l'identità della vittima.

La Procura di Bari ha iscritto nel registro degli indagati il suocero della vittima, accusato di omicidio volontario.  Sembra quindi essere confermata la pista legata a dissidi familiari inizialmente seguita dai carabinieri.

L'iscrizione nel registro degli indagati sarebbe un atto dovuto per eseguire accertamenti irripetibili: l'indagato infatti ha ricevuto nei giorni scorsi un avviso di garanzia con una convocazione per essere sottoposto all'esame del dna.

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