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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Incubatrici a bordo e operatività h24: ecco le ambulanze per il trasporto in emergenza dei neonati

I tre mezzi serviranno a garantire, in caso di necessità di cure speciale, il collegamento tra i punti nascita presenti sul territorio e i rispettivi 'hub' di riferimento (Policlinico di Bari, Riuniti di Foggia e 'Vito Fazzi' di Lecce)

Si chiama 'Sten', sistema di trasporto in emergenza del neonato, e dal primo novembre è operativo anche in Puglia. Il nuovo sistema si basa in sostanza sull'utilizzo di tre ambulanze dedicate - dotate di incubatrici da trasporto e attrezzature specializzate, operative h24 e collegate con il 118 - per garantire lo spostamento in sicurezza dei neonati bisognosi di cure particolare dai punti nascita dislocati sul territorio ai rispettivi 'hub ospedalieri' di riferimento: il Policlinico per la provincia di Bari, gli Ospedali Riuniti per Foggia, il 'Vito Fazzi' per il Leccese.

Il servizio è stato presentato questa mattina al Policlinico dal presidente della Regione Emiliano, dal direttore del Dipartimento regionale Politiche della salute e benessere sociale Giancarlo Ruscitti e dai tre responsabili dei centri HUB regionali.

"L’avvio anche in Puglia del Sistema di trasporto in emergenza del neonato, lo STEN, è la chiusura della messa in sicurezza dei punti nascita della Puglia – ha detto il Presidente Emiliano parlando con i giornalisti - noi abbiamo concentrato e reso  tecnologicamente più forte, anche dal punto di vista del personale, tutti i punti nascita della Puglia. È evidente però che, nel caso in cui il neonato abbia bisogno di prestazioni sanitarie particolari, potrà essere trasportato nei tre HUB di Foggia, Lecce e Bari utilizzando queste modernissime ambulanze e queste modernissime incubatrici portatili. In questo modo, ripeto, noi realizziamo e chiudiamo il piano di riordino con riferimento ai punti nascita. Questa cosa ci tranquillizza ovviamente e ci mette definitivamente nella modernità. Non si può nascere ovunque e non si può nascere in luoghi dove non c’è terapia intensiva per le mamme e per i bambini". "Bisogna fare in modo – ha continuato il Presidente - che il numero di parti che ciascun punto nascita fa ogni anno, sia sufficiente a mantenere alto l’addestramento del personale. Se in un punto nascita nascono meno di 1000 bambini all’anno si rischia la deprofessionalizzazione del personale e l’aumento della pericolosità del punto nascita". 

"È uno dei primi atti concreti del riordino ospedaliero – ha aggiunto il direttore del Dipartimento Politiche della salute e benessere sociale Giancarlo Ruscitti - che testimonia e giustifica la possibilità della Regione Puglia di ridurre i punti nascita pericolosi sostituendoli invece con un intervento urgente da parte dei professionisti, formati e assunti a tale scopo, con ambulanze dotate di apposite attrezzature per consentire l’arrivo del neonato che ha bisogno di un intervento importante negli HUB individuati. Abbiamo scelto tre luoghi, Policlinico di Bari, Vito Fazzi di Lecce e Ospedali Riuniti di  Foggia dove concentrare le attività di alta specializzazione e assistenza dedicata appunto ai neonati. Stiamo lavorando da tre mesi per fare i test e formare il personale. Siamo stati monitorati anche dal ministero della sanità". 

"La strutturazione di un servizio come questo non è semplice – ha detto Nicola Laforgia responsabile Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico di Bari – perché dobbiamo essere in grado di affrontare tutte le emergenze, 365 giorni all’anno, 24 ore su 24 e sette giorni su sette. Trasferire in sicurezza un neonato, con personale addestrato al compito, e portarlo dove può essere assistito è un servizio fondamentale per noi neonatologi. Certo l’obiettivo di tutti è non fare trasporti ma questo non è possibile. Quello che abbiamo pensato insieme per la Puglia, mettere in relazione HUB e SPOKE, consente di mettere nella massima sicurezza il bambino, consentendogli di essere assistito al meglio". 

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