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Cronaca

Assemblee e lezioni in piazza, anche a Bari gli studenti boicottano i test Invalsi

Ampia adesione alla protesta contro i test somministrati dal Ministero: "Chiediamo di essere valutati, non schedati"

Hanno dato vita alla loro protesta ritrovandosi in piazza, per assemblee o lezioni all'aperto, oppure sono entrati in classe ma hanno lasciato in bianco i test. Così oggi anche gli studenti baresi hanno boicottato le prove Invalsi, i test elaborati dall’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione per la seconda classe della scuola superiore.

Circa il 70%, secondo l'Unione degli studenti, i ragazzi che a Bari hanno aderito alla mobilitazione non entrando in classe.

"Alcuni studenti - denuncia l'Uds in una nota - sono stati minacciati d'espulsione dai propri presidi. Questi sono atti repressivi che sono esattamente il linea con la struttura della scuola che si viene a formare con la Buona Scuola ed è  già presente con la valutazione invalsi. Attraverso il sistema Invalsi gli studenti non hanno la possibilità di crescere e di pensare". "Un test che standardizza la valutazione e la didattica ad un test a crocette - prosegue la nota -  valorizza la cultura nozionistica, omologa le intelligente degli studenti e crea competizione. Nelle assemblee di oggi, nelle occupazioni e durante le mobilitazioni, gli studenti hanno mostrato la loro alternativa. Vogliamo una valutazione narrativa che ci aiuti a crescere e a comprendere i nostri errori, non vogliamo essere numeri,siamo persone e dobbiamo essere considerati tali con i nostri diritti e le nostre esigenze. Oggi è stata una grande giornata di mobilitazione, noi non ci fermeremo, vogliamo essere ascoltati, siamo menti pensanti, chiediamo di essere valutati non schedati".

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