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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Catino - San Pio

Bari ricorda le vittime della strage di Capaci: a Catino la cerimonia con gli studenti pugliesi

Nel giardino del quartiere la manifestazione con i ragazzi di 15 istituti che hanno partecipato al progetto 'Palermo chiama Italia 2016' in ricordo delle vittime delle stragi del '92. Presenti il sindaco Decaro e il governatore Emiliano

Bari non dimentica le vittime della strage di Capaci. Questa mattina, presso 'l'Albero Falcone' a Catino, si è tenuta la cerimonia per ricordare il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo, e gli agenti della scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani. Alla manifestazione hanno partecipato gli studenti delle scuole pugliesi che hanno aderito al progetto  “Palermo chiama Italia 2016”, promosso dal Ministero dell’Istruzione con la Fondazione Falcone e la collaborazione del Comune di Bari, per ricordare le vittime delle stragi di mafia del '92.

Quella di Catino, infatti, è stata una delle piazze italiane collegate con l’Aula Bunker di Palermo dove si è svolta la premiazione delle tre scuole vincitrici del concorso nazionale “Diamo forza al nostro impegno. Partecipazione attiva per lottare contro le mafie”, bandito dal MIUR e dalla Fondazione Falcone. Presenti, insieme agli studenti, il sindaco Decaro e il presidente della Regione Michele Emiliano, il prefetto di Bari Carmela Pagano e la direttrice dell'Ufficio scolastico regionale Anna Camalleri.

"Il 23 maggio - ha detto Decaro - è uno di quei giorni in cui il Paese intero si ferma: per doveroso rispetto, ma soprattutto per riflettere e per ringraziare gli uomini straordinari che ci hanno insegnato cosa significa amare la propria terra e desiderare per essa la libertà". "La strage di Capaci - ha proseguito - resta una ferita enorme nella storia italiana, che brucia sulla pelle di tutti noi, una ferita che ogni giorno deve ricordarci che il male esiste e che è nostro compito non arrenderci. Perché ognuno di noi, nel suo piccolo, nel suo territorio, con i piccoli gesti può dire no alla mafia, alle sopraffazioni e al potere di chi pensa di poter fare di questo Paese un luogo oscuro dove gli interessi di pochi possono vincere sul bene delle nostre comunità. Le celebrazioni di questa giornata devono ricordarci che abbiamo ancora tanta strada da fare e l'esempio di tutte le vittime innocenti di mafia deve guidarci nel fare delle scelte dettate dal senso di giustizia, dalla forza e dal coraggio di decidere da che parte vogliamo stare. Perché la mafia è come un cancro che si diffonde cercando di mangiare le cellule sane della nostra società, un cancro fatto di corruzione e di omertà. Un cancro che possiamo fermare iniziando ad alzare la testa, ad opporci, a denunciare. Per questo io oggi voglio ringraziare tutti i cittadini baresi che in questi mesi stanno sollevando la testa e stanno denunciando insieme a noi la criminalità organizzata. Io sono sicuro che le donne e gli uomini giusti sono di più, per questo dobbiamo farci sentire. Penso al coraggio dei commercianti di via Giulio Petroni, che hanno scelto di denunciare anche grazie al lavoro enorme svolto dall'associazione antiracket, penso ai venditori ambulanti in regola che durante i giorni di San Nicola non si sono piegati all'arroganza di chi non rispetta le regole. Abbiamo bisogno dei gesti coraggiosi di queste persone, lo dobbiamo a persone straordinarie come Giovanni Falcone, lo dobbiamo a noi stessi, ma soprattutto lo dobbiamo ai nostri ragazzi, il futuro del nostro Paese. Dobbiamo essere per loro un esempio positivo da seguire, sempre".

La manifestazione si è aperta con l'esibizione dei piccoli studenti, che hanno intonato l'Inno nazionale e l'Inno alla gioia. "Grazie alle voci di questi ragazzi meravigliosi - ha detto Emiliano - una giornata in cui ricordiamo un evento molto triste assume un significato di speranza. L'infinita intensità del loro canto ci ha dimostrato che la lotta alla mafia si fa anche con la bellezza, con la dolcezza. Quella stessa tenerezza che era negli occhi di Giovanni Falcone quando parlava con i giovani magistrati che imparavano da lui, la stessa tenerezza di quei poliziotti coraggiosi che lavoravano al suo fianco e che lo guardavano come fosse il padre, con ammirazione. Penso davvero che una giornata come questa sia in grado di restituire a tutti l'entusiasmo di cui abbiamo bisogno dopo quei momenti di dolore". “La Puglia non dimentica Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo, e gli agenti della scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani, eroi moderni che con coraggio e intelligenza seppero opporsi alla mafia".
 

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