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Cronaca Bitonto

Bitonto, estorsioni e traffico di droga: arresti e sequestri della Finanza

Nel mirino dell'operazione 'Black sheep', condotta dal nucleo di Polizia tributaria, soggetti della criminalità bitontina. Sigilli a beni per 750mila euro

Undici misure di custodia cautelare (di cui 9 eseguite) e un sequestro preventivo di beni per 750mila euro. E' il bilancio dell'operazione 'Black Sheep',  coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari e portata a termine questa mattina a Bitonto dal Nucleo di Polizia Tributaria della Finanza.

Le misure cautelari personali e reali, disposte dal G.I.P. presso il Tribunale di Bari su richiesta della Dda, traggono origine dalle indagini nei confronti di un sodalizio criminale composto, in prevalenza, da soggetti inseriti nella criminalità organizzata bitontina. Otto le persone condotte in carcere, una ai domiciliari.

VIDEO: IL BLITZ DELLA FINANZA

L'AVVIO DELLE INDAGINI - L’indagine ha avuto origine dalla denuncia di un imprenditore, vittima di estorsione da parte di vari gruppi criminali operanti in Bari e Bitonto. Le attività investigative della Finanza si sono così concentrate, in particolare, sul gruppo criminale capeggiato dai fratelli Di Cataldo alias “li pecuri”, oltre che sul gruppo criminale Cipriano, entrambi operanti in Bitonto.

LE ATTIVITA' DEL GRUPPO - Secondo quanto ricostruito dai finanzieri, il vertice del gruppo criminale sovrintendeva alla gestione di tutte le attività illecite del sodalizio, impegnato nelle estorsioni a imprenditori che, per poter esercitare la propria attività, erano costretti a versare periodicamente somme di denaro. Il gruppo aveva comunque il suo core business nello smercio di importanti quantitativi droga sulla piazza di Bitonto. Dalle indagini condotte, è emerso che il sodalizio disarticolato era in grado di commercializzare circa venti kg di stupefacente al mese, generando un volume di affari criminale di circa 40.000 euro al mese.

I NOMI DEGLI ARRESTATI

Operazione 'Black sheep' a Bitonto: gli arrestati

L'ORGANIZZAZIONE - Per la fase dell’approvvigionamento dello stupefacente, secondo quanto accertato dagli investiigatori, il gruppo criminale disponeva al suo interno di una cellula operativa che "agiva sotto una apparente normalità". 'Responsabile della logistica' sarebbe stata una coppia, che secondo gli investigatori  provvedeva al materiale trasporto della droga dai luoghi di acquisto alla città di Bitonto, dove veniva poi spacciata ad una clientela fidelizzata. Talvolta i corrieri si sarebbero 'serviti' della presenza di un bambino di dieci anni, per allontanare i sospetti su propri spostamenti. Le indagini hanno mirato anche alla ricostruzione della filiera di approvvigionamento “a monte” dello stupefacente. In tale contesto sono stati individuati altri due sodali, residenti nella provincia di Lecce, che sarebbero stati i principali fornitori del gruppo soprattutto per la marijuana, proveniente dall'Albania. Per l'approvvigionamento della cocaina, invece, il sodalizio bitontino poteva contare sulle forniture di un 28enne di San Severo, nel foggiano.

I BENI SEQUESTRATI - Il sequestro preventivo, preordinato alla confisca per “sproporzione”, riguarda beni mobili, immobili, aziende e somme di denaro per un valore complessivo di oltre 750 mila euro. In particolare, tra i beni sequestrati figurano quattro imprese, 3 immobili, sette auto e sei moto, e tredici conti correnti.

Arresti per droga a Bitonto: i beni sequestrati e le intercettazioni

*Ultimo aggiornamento ore 12.10

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