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Cronaca

Bonifica Fibronit, l'ultima firma prima dei lavori: "Passo atteso da troppi anni"

Siglata l'intesa tra Ministero dell'Ambiente, Palazzo di Città, Regione Puglia e Città Metropolitana, per l'acquisizione da parte del Comune delle aree dell'ex fabbrica della morte

Tante firme su un protocollo atteso da decenni: la bonifica definitiva della Fibronit può cominciare. Accadrà a settembre ma l'accordo siglato questa mattina in Comune a Bari tra Palazzo di Città, Ministero dell'Ambiente, Regione Puglia e Città Metropolitana, segna la definitiva acquisizione al patrimonio dell'amministrazione cittadina, delle aree dell'ex stabilimento di amianto nel quartiere Japigia. I cantieri, dopo gli ultimi via libera amministrativi e politici di questi giorni, possono partire: a suggellare l'intesa, stamani, davanti al Consiglio comunale (in pausa dalla seduta odierna), il ministro Gian Luca Galletti, il governatore Michele Emiliano e il sindaco Antonio Decaro,  e il vicesindaco della Città Metropolitana, Michele Abbaticchio.

La bonifica definitiva costerà 14 milioni di euro e richiederà 2 anni di lavori: "E' una giornata importante per Bari - ha affermato Galletti -. La vicenda è durata troppi anni e ha prodotto danni e sofferenze agli abitanti. E' giusto che il governo sia presente anche a settembre all'avvio dei lavori, non per trionfalismi ma per segnare una svolta per la città. Arriviamo con molto ritardo, non per colpa di chi è seduto qui oggi ma per responsabilità succedutesi nel corso degli anni. Dobbiamo andare avanti con determinazione. Il problema non erano le risorse ma la burocrazia: dal punto di vista procedurale non era un atto facile ma ce l'abbiamo fatta. Non finisce qui perché poi bisognerà procedere verso il parco. In Italia i siti contaminati dall'amianto sono circa 44mila, di cui 39 diu interesse nazionale. E' importante proseguire con la messa di sicurezza". 

Soddisfatto anche il sindaco Decaro: "Sicuramente è l'ultimo tassello di un percorso lungo. L'accordo di programma ci permetterà di procedere con speditezza verso i lavori che auspichiamo di avviare già a settembre. Mettiamo la parola fine a una questione che ci portiamo da troppo. Restituiremo l'onore alle circa 400 vittime di mesotelioma pleurico e ai loro familiari. La prima pietra l'andremo a togliere nei prossimi mesi e tomberemo definitivamente i residui del materiale. Stiamo già lavorando per la progettazione del Parco della Vita, in contrapposizione alla fabbrica. Troveremo finanziamenti regionali e ministeriali per completare quest'attività iniziata 10 anni fa". 

Il governatore Emiliano, invece, ha ricordato l'impegno e i risultati della prima messa in sicurezza, ottenuta quando era sindaco di Bari. Il presidente regionale ha raccontato alcuni aneddoti d'infanzia: "Andavo alle scuole Medie lì vicino, all'Amedeo d'Aosta. L'aria in classe era viziata perché la fabbrica era lì vicino. Ci siamo accorti dopo tempo quali siano state le conseguenze. Una delle persone che più di altre è stata necessaria a questo percorso è Maria Maugeri" attuale consigliere delegato del sindaco Decaro per le Bonifiche e già assessore barese all'Ambiente, "che mi ha consentito di comprendere. In questa città abbiamo governato una strage senza far perdere alle istituzioni neppure un pizzico di credibilità. C'era qualcuno che voleva scavare l'amianto e portarselo via come se si trattasse di cassette d'uva. La nostra intenzione era quella di tombare il sito e cambiare la strategia iniziale, accogliendo le istanze dei comitati, approvando quindi una delibera di inedificabilità, quasi unica in Italia. Anche il presidente Vendola è stato decisivo nell'atto, mettendo soldi per la bonifica. Non guarderemo in faccia a nessuno e non ci fermeremo fino a quando la salute dei pugliesi sarà garantita. La stessa incrollabile determinazione avuta per la Fibronit l'avremo per gli altri siti della regione.

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