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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Calcioscommesse, chiuse le indagini: 36 avvisi di garanzia

Gli avvisi notificati dai carabineri in queste ore in tutta Italia riguardano tre diverse combine finite nel mirino della Procura barese. 27 i calciatori coinvolti

La Procura di Bari chiude le indagini sul calcioscommesse. Gli avvisi di garanzia - relativi a tre distinte indagini - vengono notificati in queste ore dai carabinieri in tutta Italia, e riguardano in tutto 36 persone, di cui 27 calciatori.

Nel primo avviso di fine indagine - riporta l'Ansa - compaiono i nomi di 27 calciatori e viene contestato il reato di concorso in frode sportiva in relazione agli incontri di serie B ritenuti 'truccati' Bari-Treviso del 10 maggio 2008 che finì 0-1, e Salernitana-Bari del 23 maggio 2009, 3-2. Gli incontri - secondo l'accusa - furono venduti dai biancorossi in cambio di danaro. I destinatari degli avvisi sarebbero quasi tutti calciatori ed ex calciatori del Bari - tra cui l'attuale portiere del Torino Jean Francois Gillet, ex del Bari, e l'attuale capitano biancorosso Francesco Caputo. Sempre secondo quanto riportato dall'Ansa, le due partite - secondo l'accusa - furono vendute dai biancorossi in cambio di 220.000 euro complessivi. Per perdere Bari-Treviso dieci calciatori biancorossi - secondo l'accusa - hanno intascato complessivamente 70.000 euro. Il danaro sarebbe stato consegnato dal calciatore del Treviso William Pianu ai baresi Ivan Rajcic, Vincenzo Santoruvo, Davide Lanzafame, Jean Francois Gillet, Marco Esposito, Nicola Belmonte, Nicola Strambelli, Massimo Bonanni, Massimo Ganci e Vitangelo Spadavecchia. Per far vincere alla Salernitana la partita, due calciatori e un dirigente della squadra campana - gli atleti Luca Fusco e Massimo Ganci (ex Bari) e il team manager Cosimo D'Angelo - avrebbero offerto 150.000 euro a 16 calciatori del Bari, e al faccendiere del Bari-calcio Angelo Iacovelli (accusato anche di favoreggiamento reale). I calciatori biancorossi che - secondo la pubblica accusa - hanno ricevuto il danaro, circa 7.000 euro a testa, sono: Andrea Masiello, Cristin Stellini, Davide Lanzafame, Vitali Kutuzov, Marco Esposito, Nicola Santoni, Alessandro Parisi, Daniele De Vezze, Gianluca Galasso, Simone Bonomi, Francesco Caputo, Jean Francois Gillet, Corrado Mario Colombo, Raffaele Bianco, Mark Edusei e Stefano Guberti. Secondo le indagini, Iacovelli avrebbe aiutato i calciatori a compiere il reato di frode sportiva, avrebbe ricevuto l'intera somma destinata ai calciatori distribuendola in parti uguali.

Nel secondo avviso di fine indagine comparirebbero i nomi di sei calciatori, quattro dei quali ex biancorossi, accusati di concorso in frode sportiva per le presunte combine di Bari-Sampdoria (0-1) e Palermo-Bari (2-1).

Il terzo provvedimento riguarda invece i tre capi ultrà del Bari, già arrestati il 10 maggio 2012, accusati di reato di concorso in violenza privata. Secondo i pm, avrebbero minacciato e preso a schiaffi un calciatore biancorosso per costringere la squadra a perdere le ultime due partite di campionato Cesena-Bari e Bari-Sampdoria della stagione 2010-2011, e per aver tentato di aggredire un atleta biancorosso che si sottoponeva ai controlli antidoping al termine della partita Bari-Chievo del 20 marzo 2011.

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