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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Carbonara / Piazza di Carbonara Umberto I

Carbonara e la pedonalizzazione che (quasi) nessuno vuole. I commercianti: "Così com'è non serve"

A due mesi dall'avvio della sperimentazione, la chiusura al traffico di corso Vittorio Emanuele continua a non convincere buona parte di residenti e negozianti. Ieri animata seduta del Consiglio municipale. Il presidente Acquaviva: "Valuteremo le criticità"

Nella maggior parte dei casi, la reazione alla domanda è la stessa: sospiro, scrollata di spalle. "La pedonalizzazione di questa strada? Cosa vuole che le dica, così proprio non va bene". Per qualcuno la bocciatura è netta e senza appello, qualcun altro prova ad avanzare qualche possibile alternativa. Quello che è certo, è che a due mesi dall'avvio della sperimentazione, la chiusura al traffico di parte di corso Vittorio Emanuele, a Carbonara, continua ad alimentare discussioni e proteste.

Il Consiglio municipale: bocciata la revoca della chiusura

Ne è la prova l'animata seduta di Consiglio che si è svolta ieri pomeriggio nella sede del IV Municipio, e alla quale hanno preso parte commercianti e residenti interessati dal provvedimento. Alla fine, la proposta presentata da alcuni consiglieri, che chiedevano la revoca dell'ordinanza sindacale che a metà luglio ha istituito la chiusura, è stata bocciata. E al termine della seduta non sono mancati momenti di accesa discussione. La chiusura al traffico, dunque - inizialmente avviata in via sperimentale per un periodo, appunto, di due mesi - per il momento va avanti. "Stiamo valutando tutte le criticità emerse durante questa fase sperimentale, e a seguito di questa valutazione metteremo eventualmente a punto altre misure", assicura il presidente Acquaviva, per il quale le proteste sono anche, in parte, frutto di "una strumentazione politica". "Ci sono anche commercianti e residenti che sono pienamente favorevoli - afferma Acquaviva - ma non si esprimono perchè hanno paura di questo clima". Il riferimento del presidente è anche ad un episodio avvenuto mercoledì scorso: "Purtroppo siamo stati attaccati anche durante un sopralluogo per il ripristino delle basole. Eravamo sul posto e siamo stati aggrediti verbalmente".

Le critiche: "Sono mancati programmazione e ascolto"

Commercianti e residenti contrari alla chiusura al traffico, dal canto loro, lamentano di non essere stati in alcun modo informati né consultati in merito al provvedimento. "E' mancata la comunicazione, nessuno era preparato né aveva informazioni su questa chiusura, e si è creato il caos", rileva una cittadina presente all'assemblea del Municipio. "E' una chiusura senza senso - aggiunge un giovane residente - lasciare una strada deserta, senza programmare nessun evento, nulla". "In questi mesi hanno organizzato due concerti, ma sulla piazza principale, non qui, e a cosa serve?". "Non siamo stati ascoltati, e continuiamo a non esserlo", è la frase che sentiamo ripetere più volte mentre ci fermiamo a parlare con i diversi negozianti di corso Vittorio Emanuele. "Tutto è ormai deciso, e che non sarebbe stata una cosa provvisoria lo abbiamo capito quando prima ancora di far partire la chiusura hanno installato la segnaletica verticale per indicare i divieti". 

La protesta: "Questa strada è un cimitero"

A due mesi di distanza dall'avvio della pedonalizzazione, dunque, le critiche di chi non accetta il provvedimento restano. Rafforzate, per così dire, dalla perdita di clientela che praticamente tutti i commercianti lamentano. Dal bar alla salumeria, dall'ottica alla gioielleria, dal negozio di detersivi alla tabaccheria, la lamentela è la stessa: senza poter raggiungere la strada in auto, la gente - e in particolare i clienti che vengono da altre zone o paesi - preferisce andare altrove, e gli incassi calano. Certo - ammettono tutti - la crisi c'era già prima (tant'è vero che ormai nella strada le attività si contano sulle dita di una mano), ma la pedonalizzazione "è stata il colpo di grazia". Il problema, dicono, è che una strada chiusa al traffico, senza alcuna attrattiva particolare, non può certo attirare gente. "Guardi quante saracinesche chiuse - dice una negoziante - perchè prima di pedonalizzare il Comune non ha pensato a fare qualcosa per incentivare le nuove attività, per fare in modo che quei locali si riempissero?". "Quando il sindaco è venuto qui a parlare con noi - racconta la titolare della tabaccheria ubicata sulla strada - ci ha detto 'sì, anche a Bari all'inizio ci sono state proteste'. Ma la realtà di Bari, del centro, non è minimamente paragonabile alla situazione di questo quartiere". "Venga qui tra un'ora, stasera - ci dice la titolare di un negozio di casalinghi - vedrà: non cammina più nessuno. Almeno prima, con le auto, un po' più di movimento c'era. Per non parlare delle giornate di pioggia: le passiamo completamente con le mani in mano". Per esprimere il proprio dissenso, oltre ad una raccolta firme avviata all'indomani della pedonalizzazione, i commercianti nei giorni scorsi hanno anche dato vita ad una protesta, con tanto di lumini e manifesti funebri per annunciare "il funerale della strada".

Il presidente Acquaviva: "Un provvedimento per rilanciare la strada"

Se per molti esercenti lo stop alle auto ha rappresentato "la morte" definitiva di corso Vittorio Emanuele, per il presidente Nicola Acquaviva l'idea della pedonalizzazione nasce proprio per rilanciare la strada: "Questa sperimentazione è partita anche da un grido di dolore dei commercianti . Qualcosa dovevamo fare, per cercare di far riaprire le saracinesche. E sfido chiunque ad investire in un locale sapendo che davanti gli verrà parcheggiata una macchina. Noi abbiamo fatto una scommessa, e le proteste sono solo una parte: c'è anche chi è pienamente d'accordo con il provvedimento".

Viabilità, sicurezza, parcheggi

Ma intanto, oltre ai 'contraccolpi economici' lamentati dai commercianti, connesse alla pedonalizzazione ci sono anche altre questioni. Come quella dei parcheggi: a fronte dei posti auto eliminati in strada, non stati 'reperiti' parcheggi alternativi, o zone di sosta riservate ai residenti. Una situazione a cui si è sommata la riorganizzazione dei posti auto nella vicina piazza Santa Maria del Fonte. Con l'effetto - dice chi si oppone alla chiusura - di accrescere parcheggio selvaggio, ingorghi nelle strade vicine e infrazioni al Codice della Strada. Anche perchè, dicono, con la chiusura al traffico paradossalmente corso Vittorio Emanuele è diventata a doppio senso: a transitare sono le auto che devono raggiungere un garage ubicato sulla strada, senza contare chi "sfreccia" ugualmente, ignorando il divieto di transito. "Un bel rischio per bambini e anziani", fa notare qualcuno. E poi, ancora, la questione sicurezza: niente auto vuol dire niente movimento, e allora, il timore è che "una strada deserta possa attirare ancora di più malintenzionati e rapinatori". 

Tra bocciature e proposte: "Lo stop alle auto? Magari in un altro modo"

Bocciatura senza appello, dunque, per la pedonalizzazione di corso Vittorio Emanuele? Non proprio per tutti, in realtà. Tra i commercianti, c'è anche la voce di chi vede la chiusura al traffico come una possibilità per riqualificare, ad esempio, piazza Garibaldi, la piazzetta su cui si affaccia la Torre dell'Orologio, e per provare a 'smuovere' un po' il commercio, in sofferenza da tempo. "Un vantaggio? Almeno avremo meno inquinamento", dice anche qualcuno tra i contrari, se proprio costretto a trovare un lato positivo nel provvedimento. Ma parlando a lungo, anche con chi si oppone alla chiusura, alla fine qualche 'apertura' vien fuori. "Se almeno mettessero panchine e fioriere, la gente verrebbe a sedersi qui più volentieri", dice qualcuno. Un'altra proposta ricorrente è quella di chiudere la strada sì, ma soltanto in certe fasce orarie, o soltanto nel fine settimana. O ancora quella di vietare la sosta, ma non il transito sulla strada, in modo da lasciare un certo 'movimento'. Oppure ancora la richiesta di organizzare eventi mirati per animare il corso, ad esempio durante il prossimo periodo natalizio. Insomma, al di là delle proteste, anche le proposte non mancano. Ci sarà la volontà di trovare un punto di incontro?

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