rotate-mobile
Cronaca Bitonto

Maxi piantagione di marijuana a Canosa, in manette finisce un bitontino

Operazione dei carabinieri, che nel blitz dello scorso novembre arrestarono un 51enne del posto, sequestrando anche 200 kg di stupefacente. I complici, tra cui il 50enne Francesco Desiderato - ora ai domiciliari - riuscirono a scappare

C'è anche un bitontino, il 50enne Francesco Desiderato, tra i due arrestati dai carabinieri della Compagnia di Barletta per la coltivazione, in concorso con il 36enne Davide Dimatteo, e la produzione di 7mila piante di marijuana a Canosa di Puglia.

Reato per cui Dimatteo fu arrestato il 9 novembre dello scorso anno, dopo un blitz dei militari nella piantagione-raffineria a Canosa. L'operazione portò al sequestro anche di quasi 200 chilogrammi di stupefacenti già pronti allo smercio. Quel giorno i due complici dell'uomo - Desiderato e il 51enne barlettano Michele Dimatteo - riuscirono a fuggire. Le indagini hanno però permesso di scoprire dove si nascondevano e di arrestarli.

A fianco della piantagione venne ritrovato un vero e proprio opificio per la lavorazione ed essicazione delle piante. In cinque differenti serre i carabinieri sequestrarono 3mila piante di un’altezza media tra i 40 cm ed i 4 metri oltre a 4mila steli in essicazione di un’altezza media di un metro e mezzo; oltre ad altri 65 kg di sostanza in essicazione sui tavoli e 55 chili di vegetale in inflorescenza, in attesa di essere essiccato, nonché 64 kg di sostanza stupefacente già confezionata e pronta per la vendita. Venne stimato che la sostanza stupefacente, se immessa nel mercato, avrebbe fruttato illecitamente milioni di euro.

I due, che hanno precedenti penali specifici in materia, dopo le formalità di rito sono stati sottoposti alla misura degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Maxi piantagione di marijuana a Canosa, in manette finisce un bitontino

BariToday è in caricamento