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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Tragedia Atr72 Bari-Djerba, confermate le condanne per tecnici e piloti

Nel disastro aereo avvenuto il 6 agosto 2005 al largo di Palermo morirono 16 persone. La Cassazione ha confermato le sentenze emesse dalla Corte d'Appello. La pena più alta al comandante dell'aereo, Chafik Gharby, condannato a 6 anni e 8 mesi

Diventano definitive le sentenze di condanna a carico di tecnici e piloti dell'Atr 72 Bari-Djerba della Tuninter, riconosciuti responsabili del disastro aereo di Capo Gallo avvenuto il 6 agosto 2005. La Corte di Cassazione ha confermato oggi le pene inflitte un anno fa dalla Corte d'Appello di Palermo.

LE CONDANNE - La decisione della Cassazione è stata resa nota dai difensori di parte civile. In appello le pene erano state ridotte dalla Corte che aveva riconosciuto per gli imputati le attenuanti generiche. Gli imputati sono in tutto sette, tutti tunisini (attualmente nel loro paese) accusati a vario titolo, di disastro colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose gravissime. La pena più alta è stata inflitta al comandante Chafik Gharby, condannato a 6 anni e 8 mesi. La pena di 6 anni di reclusione è stata inflitta al pilota Ali Kebaier, il direttore generale della Tuninter Moncef Zouari e il direttore tecnico Zoueir Chetouane. Condannati a 5 anni e 8 mesi il responsabile del reparto di manutenzione Siala Zouehir; il meccanico Nebil Chaed e il responsabile della squadra manutenzioni Rhouma Bal Haj.

Incidente aereo Bari-Djerba 6 agosto 2005

LA TRAGEDIA - L'Atr 72 precipitò il 6 agosto 2005 nelle acque di Capo Gallo, al largo di Palermo. Nello schianto l'aereo si spezzò in tr4e tronconi. Secondo l'accusa, i motori del velivolo, partito da Bari e diretto a Djerba, con 34 passeggeri e 5 membri dell'equipaggio, si spensero perché erano a secco e nessuno se ne accorse: sull' aereo erano stati montati indicatori di carburante di un altro modello di Atr. Errore umano, dunque. E sempre l'errore umano sarebbe stato causa dell'ammaraggio. Dall'inchiesta è emerso che il pilota, il tunisino Chafik GharbY, proseguì il volo, dopo essersi accorto che i motori si erano fermati, nonostante avesse il tempo di atterrare a Palermo.

LE VITTIME - Nella tragedia di Capo Gallo persero la vita sedici persone, altre 23 rimasero ferite. Quattordici furono le vittime pugliesi: Chiara Acquaro, 4 anni, Bari; Elisabetta Acquaro, 44 anni, Bari; Carmela Amoruso, 53 anni, Bari; Barbara Baldacci, 23 anni, Bari; Maria Grazia Berenato, 23 anni, Gioia; Francesco Cafagno, 23 anni, Bari; Antonella Capurso, 22 anni, Gioia; Paola Di Ciaula, 27 anni, Modugno; Raffaele Ditano, 35 anni, Fasano; Enrico Fallacara, 39 anni, Bitonto; Annamaria Palmisano, 53 anni, Crispiano; Isabella Ruta, 31 anni, Bari; Rosa Santoro, 46 anni, Canosa; Giuseppe Scarnera, 25 anni, Gioia. A perdere la vita anche due membri tunisini dell'equipaggio, Moez Bouguerra, capo cabina, e Harbaoui Chokri, meccanico di bordo.

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