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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Emiliano e l'inchiesta sulla campagna per le primarie Pd: nel mirino le fatture pagate da due aziende di ristorazione

Le indagini della Finanza vertono su un possibile collegamento tra i soldi dovuti ad una società di comunicazione che aveva curato parte della comunicazione del governatore per la corsa a segretario del partito nel 2017, e il denaro versato alla stessa da due imprenditori

Da una parte il contenzioso tra il presidente della Regione Puglia e la Eggers 2.0, agenzia di comunicazione torinese che aveva curato parte della campagna di comunicazione per la corsa di Emiliano alla segreteria nazionale del Pd, nel 2017, e che avrebbe vantato un credito complessivo di 65mila euro nei confronti del governatore. Dall'altra, due fatture da 24 e 59 mila euro versate alla stessa Eggers 2.0 da due imprenditori del settore della ristorazione.

Imprenditori 'in affari' con la Regione pagarono per Emiliano?

Si muove intorno ad un possibile collegamento tra queste due vicende l'inchiesta della Procura di Bari - condotta dal procuratore aggiunto Lino Giorgio Bruno e dal sostituto procuratore Savina Toscani, che hanno delegato gli accertamenti alla Finanza - in cui risulta indagato Emiliano, il suo capo di gabinetto Claudio Stefanazzi, e tre imprenditori: Giacomo Pietro Paolo Mescia e Vito Ladisa, titolari rispettivamente delle aziende di ristorazione Margherita e Ladisa, e Pietro Dotti, titolare della società di comunicazione. Le accuse sono, a vario titolo, di abuso d'ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità e concorso in reati tributari per l'emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, false fatturazioni. Le indagini, dunque, mirano in particolare ad accertare se le due società siano state indotte dal governatore e dal suo capo di gabinetto a pagare quelle fatture alla società di comunicazione per saldare il debito, e se questo sia avvenuto in ragione di rapporti di lavoro con la Regione Puglia (finanziamenti, contributi regionali, contratti d'appalto ecc.).

L'Ordine dei giornalisti chiede chiarezza sulla fuga di notizie

Intanto, in giornata l'Ordine dei giornalisti è intervenuto per chiedere alla Procura di rendere noto se nella violazione del segreto istruttorio, denunciata dallo stesso Emiliano, che ha riferito di essere stato avvisato nei giorni scorsi dell'indagine, è coinvolto un giornalista, "per avviare - si legge in una nota - un eventuale procedimento disciplinare per accertare la violazione delle regole deontologiche anche in assenza di ipotesi di reato". "Se le indagini dovessero confermare il contenuto della denuncia del presidente Emiliano - dichiara il presidente dell'Ordine dei giornalisti della Puglia, Piero Ricci - la violazione sarebbe gravissima se commessa da un giornalista che ha precisi doveri di lealtà e di correttezza, oltre che l'obbligo di informare i cittadini senza tradirne la fiducia". 

Le reazioni: solidarietà dal Pd, M5S: "Venga a riferire in aula"

"Esprimiamo piena e assoluta solidarietà nei confronti di Michele Emiliano, certi della sua totale estraneità ai fatti contestati - scrivono in una nota i deputati Pd Marco Lacarra e Ubaldo Pagano - Michele è e resterà sempre un esempio di integrità morale per tutti noi, un limpido punto di riferimento umano e politico per tutta la comunità pugliese, per la quale continua a dar prova di grande sacrificio e coraggio. Ciò che auguriamo a lui e a tutti noi è che la magistratura, per la quale resta autentica e intatta fiducia, possa fare al più presto chiarezza su questa storia affinché si possa continuare tutti insieme il magnifico percorso intrapreso in questi anni di impegno e devozione politica per lo sviluppo della nostra amata terra." "Urge un chiarimento su quanto sta emergendo in queste ore dagli organi di stampa, nonostante i maldestri tentativi di Emiliano di sviare l’attenzione su presunte violazioni del segreto istruttorio denunciate a distanza di 24 ore - scrivono i consiglieri regionali M5S in una nota - La notizia per cui ci sarebbero delle aziende con rapporti da chiarire con la Regione Puglia, che avrebbero saldato i debiti della campagna elettorale per le primarie del PD deve essere affrontata dal Consiglio Regionale, per questo invieremo una lettera al presidente Loizzo. Non possono essere utilizzati soldi pubblici per ambizioni private. La trascuratezza e superficialità con cui Emiliano ha gestito la sanità pugliese, il PSR, l’Acquedotto Pugliese e l’emergenza Xylella tanto per fare alcuni esempi, sono indicativi di quanto lui abbia tenuto molto di più alla sua scalata politica piuttosto che all’amministrazione di questa Regione. I suoi Assessori si sono dimessi per molto meno ma è soprattutto per la disperazione in cui ha fatto precipitare la Puglia da quando è Governatore, che Emiliano dovrebbe dimettersi".

   

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