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Cronaca

Esamopoli a Economia, un prof conferma: "I ragazzi conoscevano le tariffe"

Uno dei docenti della facoltà, chiamato a testimoniare sullo scandalo della presunta compravendita di esami, ha confermato ai pm che a parlare di "tariffe" da pagare per superare gli esami erano gli stessi studenti, nei corridoi della Facoltà

Dai 700 ai 3.000 euro per superare l'esame di matematica. Gli studenti di Economia erano ben a conoscenza del "tariffario" previsto per superare gli esami del professor Barile. A confermarlo ai giudici del Tribunale di Bari che indagano sullo scandalo delle presunte compravendite di esami, è stato Luigi Albano, ordinario di matematica della facoltà di Economia, ascoltato dai giudici in qualità di testimone. Albano ha raccontato anche di aver più volte segnalato al preside dell'epoca della sua facoltà, Giovanni Girone, poi eletto rettore, delle insistenti voci degli studenti sui presunti esami a pagamento.

Dinanzi ai giudici della prima sezione penale ha deposto anche il prof.Giorgio Otranto, docente di storia del Cristianesimo antico ed ex componente della commissione d'inchiesta interna all'università, istituita nel febbraio 2005 proprio per accertare presunte irregolarità che riguardano l'esame di matematica di Barile.

Otranto ha ricordato la telefonata ricevuta in quel periodo dalla mamma di uno studente. La signora, al telefono, raccontò al docente che suo figlio, studente brillante con una media invidiabile, alla terza bocciatura con il professor Albano, considerato dagli studenti, come da lui stesso ammesso, il docente più severo della facoltà, tornò a casa e disse: "mamma dammi i soldi per fare l'esame con Barile".

Gli imputati del processo "Esamopoli" sono in tutto trentadue (tra cui il prof.Barile), accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere, concussione, corruzione, falso e rivelazione del segreto d'ufficio. Dalle indagini dei carabinieri, partite nel 2005 e coordinate dalla pm Francesca Romana Pirrelli, sarebbe stata accertata l'esistenza di organizzazione criminale gestita soprattutto dai bidelli, che ritiravano le bustarelle dagli studenti e poi provvedevano a raccomandarli ai docenti. Un giro d'affari stimato in 50mila euro in otto mesi.

 

(Ansa)

 

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