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Venerdì, 19 Aprile 2024

Centinaia di migliaia di mascherine irregolari e farmaci cinesi spacciati come 'anti-covid': raffica di sequestri e denunce

La merce requisita durante l'operazione della GdF, denominata 'Repetita Iuvant', ha un valore di mercato pari a 430mila euro. Venti persone sono state denunciate, a vario titolo, per pratiche commerciali illecite e fraudolente

La Guardia di Finanza di Bari ha sequestrato, nel corso di controlli nel Barese, oltre 171 prodotti non autorizzati, tra cui mascherine, visiere, occhiali e oltre 150 confezioni di farmaci spacciati come rimedi Anticovid-19. La merce requisita durante l'operazione, denominata 'Repetita Iuvant', ha un valore di mercato pari a 430mila euro. Venti persone sono state denunciate, a vario titolo, per pratiche commerciali illecite e fraudolente. Segnalate anche 19 persone accusate di non aver rispettato la normativa in materia di sicurezza dei prodotti e di disciplina dei prezzi.

In particolare, la GdF di Putignano è intervenuta in un supermercato gestito da un cittadino cinese nel Baricentro di Casamassima: all'interno sono state rinvenute e sequestrate 150 scatole contenenti farmaci proposti come cure anti-covid. All'interno vi era anche un quintale di alimenti di origine animale e vegetale (carne congelata, insaccati, pasta, snack, succhi di frutta, biscotti) privi dei prescritti requisiti di tracciabilità: il tutto è stato sequestrato.

Inoltre, nel corso dell’operazione è stata eseguita dalle Fiamme Gialle della Tenenza di Bitonto anche una perquisizione delegata dalla Procura della Repubblica di Bari nei confronti di un privato residente a Bitonto che commercializzava online mascherine FFP2 a prezzi elevati, con un ricarico di circa il 500% rispetto al prezzo di acquisto. La perquisizione ha consentito di sequestrare 130 mascherine FFP2, ma soprattutto di risalire ai fornitori della merce, due grossisti, nonché a un altro soggetto privato, tutti di nazionalità cinese: in alcuni depositi di Modugno sono state rinvenute e sequestrate 105.000 mascherine tra chirurgiche e FFP2 con istruzioni scritte esclusivamente in lingua cinese. In particolare, le mascherine di tipo chirurgico sono risultate non regolari poiché prive dei prescritti requisiti di sicurezza e della certificazione dell’Istituto Superiore di Sanità, mentre le mascherine FFP2 riportavano il marchio “CE” impresso illegalmente. Sequestrate, infine, altre 30mila mascherine di varie tipologie prive di indicazioni di sicurezza. Segnalati 16 titolari d'imprese alla Camera di Commercio: rischiano sanzioni pecuniarie fino a 25mila euro. 
 

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