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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Altamura: affaire Tradeco, arriva lo stop del Consiglio di Stato

Ribaltata la decisione del Tar Puglia sulla vicenda relativa alla gestione del servizio di raccolta dei rifiuti, finora affidato alla Tradeco. Tutto fermo in attesa della sentenza definitiva del consiglio che arriverà il 17 aprile

Dopo solo qualche ora dall'ordinanza del Tar Puglia, è arrivato un altro stop dal Consiglio di Stato nella vicenda relativa alla Tradeco di Altamura. Il fermo riguarda la procedura negoziata dalla società per l'affidamento del servizio rifiuti per un anno. Quindi il 27 marzo, com'era programmato, non potranno essere aperte le buste con l'offerta economica presentata da tre imprese, tra cui la Tradeco. Tutto fermo in attesa che sull'ordinanza del Tar Puglia che aveva rigettato la sospensiva richiesta dalla Tradeco (secondo cui il servizio deve proseguire agli stessi patti e al medesimo prezzo regolati dal contratto del 2002) si pronunci il collegio della V sezione del Consiglio di Stato che esaminerà la questione il 17 aprile.

Il Tar aveva appena respinto la richiesta di sospensione della procedura negoziata avanzata dalla Tradeco (che chiedeva la proroga dell'attuale servizio, agli stessi prezzi e alle stesse condizioni). Perciò la stessa procedura a cui ha fatto ricorso l'amministrazione comunale per l'affidamento del servizio per un anno avrebbe dovuto andare avanti.  Il 27 marzo era prevista l'apertura delle buste contenenti l'offerta economica presentata da tre ditte.Tra queste c'è anche la Tradeco.
Enzo Colonna e quelli del movimento di Aria Fresca scrivevano a proposito:  "si tratta del male minore, date le condizioni in cui siamo e che ci sono imposte dalla sconcertante e scandalosa impreparazione dell'amministrazione comunale alla scadenza del contratto decennale che lega il Comune alla Tradeco. Almeno, così, potrà essere assicurato per un anno l’irrinunciabile servizio rifiuti ad un costo più contenuto dell’attuale (circa 800mila euro in meno).
E continuando affermavano :"ci auguriamo che l’esito non sia il solito, in linea con uno schema di condotta già ampiamente collaudato in questo Comune negli ultimi decenni: si fa la faccia feroce con la ditta (tutta una sceneggiata, in realtà), si adottano atti giuridicamente e amministrativamente incerti, la ditta li impugna avviando i contenziosi contro il Comune, l’amministrazione chiede pareri e affida incarichi legali, poi tutto si chiude con la sconfitta in giudizio per il Comune o, come è già capitato in diverse occasioni con una transazione che viene fatta passare come favorevole per la Città. Il tutto, sulla pelle e con le tasche dei cittadini".Questo era il retroscena ma poche ore dopo la sentenza del Tar,  il Consiglio di Stato ha impugnato la sentenza e ha nuovamente cambiato rigirato le sorti. "Poiché attualmente il servizio è svolto in esecuzione dell'ordinanza del sindaco con cui ha disposto la sua prosecuzione da parte della ditta altamurana per due mesi dalla scadenza dell'ultimo contratto (dal 17 febbraio), riteniamo dunque -scrivono quelli di Aria Fresca- che il sindaco adotterà nei prossimi giorni altra analoga ordinanza affinché possa essere assicurato il servizio dal 18 aprile in poi".

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