rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Stop alla "festa del clan" in via Nicolai, luminarie non autorizzate rimosse dopo la denuncia del sindaco

L'intervento dopo la presa di posizione di Decaro contro la 'festa' in programma il 2 febbraio: "Un rito della cultura mafiosa", aveva denunciato il primo cittadino. Su Fb plausi ma anche commenti a difesa della festa: "Solo una tradizione familiare per la Candelora, non una festa di mafia"

Agenti della Questura, carabinieri e polizia locale sul posto a presidiare la zona, mentre gli operai della Multiservizi hanno provveduto a smontare le luminarie non autorizzate già installate in via Nicolai. Dopo la denuncia del sindaco Decaro postata ieri su Fb, il Comune ferma la festa non autorizzata che si sarebbe tenuta il 2 febbraio, in concomitanza con la Candelora, nella strada. Durante l'intervento degli operai alcuni presenti hanno protestato, e una donna ha urlato: "Vergognatevi". Le forze dell'ordine hanno identificato un uomo del '36 a carico del quale è stato sequestrato il materiale illegalmente installato.

La denuncia del sindaco

"Ogni anno, il 2 febbraio, una famiglia vicina ad uno dei clan mafiosi della città, mette in scena una sorta di festeggiamento in onore del capostipite, appropriandosi di un pezzo di città, con precisione di un isolato di via Nicolai, organizzando una parata con tanto di installazione di luminarie, il passaggio di una banda, lo sparo di fuochi d’artificio e altre attività che lascerebbero pensare ad una vera e propria festa di paese. Peccato si tratti di un rito totalmente illegale, che richiama le pratiche e la cultura mafiosa, che tutti i cittadini per bene della nostra città non possono accettare né tollerare", aveva scritto ieri il primo cittadino, annunciando di aver presentato denuncia in Questura: "Il 2 febbraio 2020, su quell'isolato di via Nicolai ci sarà la città di Bari, non la festa di un clan", aveva aggiunto il primo cittadino.

Le reazioni: cittadini divisi

Una presa di posizione, quella del sindaco, che ha riscosso l'approvazione di molti cittadini, mentre altri difendono la festa e la 'tradizione': "Caro sindaco non è una festa di mafia è solo una tradizione famigliare - scrive una cittadina - si festeggia dando i panini alla gente povera con una santa messa per tutte le persone malate pensate ad altro, se questo per voi è mafia".  Una dei componenti della famiglia che organizzerebbe la festa, con un post su Fb ha difeso la 'tradizione', spiegando che "il 2 febbraio è il giorno della candelora (festa liturgica) pertanto ogni famiglia devota la festeggia nel modo in cui crede...".

Emiliano: "Bene Decaro, togliere a criminalità tutti gli spazi"


A sostegno della decisione del sindaco è intervenuto anche il presidente della Regione, Michele Emiliano. A riportare le dichiarazioni del governatore è l'Ansa: "Decaro ha fatto benissimo. Bisogna togliergli tutti gli spazi. Anche una festa, se ha carattere criminale, peraltro con degli spari non autorizzati, non è possibile. Se proprio uno vuole festeggiare qualcosa lo faccia in silenzio, non per strada, a casa sua e senza rompere le scatole a nessuno" ha detto Emiliano a margine della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario di Bari. "Il sistema giudiziario - ha detto Emiliano - non può vivere senza il contesto della società, ecco perché la Regione Puglia investe 13 milioni di euro sui programmi di educazione alla legalità dei bambini, e consente alle scuole, alle parrocchie, alle associazioni sportive di parlare di mafia e di emancipare i nostri piccoli dalla pedagogia dei gruppi mafiosi"
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Stop alla "festa del clan" in via Nicolai, luminarie non autorizzate rimosse dopo la denuncia del sindaco

BariToday è in caricamento