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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Mungivacca / Via Giustina Rocca

Il Centro Ascolto Famiglie di Japigia preso di mira dai ladri, l'amarezza dello staff: "Servono le telecamere"

La lunga catena di furti è cominciata a luglio dello scorso anno. L'ultimo episodio nella notte tra domenica e lunedì: "Un occhio vigile farebbe da deterrente. Atti d'inciviltà verso noi e le istituzioni"

Una lunga catena di furti, furtarelli, atti vandalici e fastidiose irruzioni notturne, l'ultima avvenuta due sere fa. Episodi molesti e sgradevoli che minano la serenità del Centro d'Ascolto Famiglie di via Giustina Rocca, nel quartiere Japigia di Bari, dove giorno dopo giorno l'equipe di operatori fornisce un contributo importante per la quotidianità e la socialità nel rione, coinvolgendo ragazzi, genitori e donne attraverso percorsi di supporto, eventi e appuntamenti culturali. Il decimo furto in sei mesi ha lasciato ancora più amarezza nello staff. Nell'ultimo caso ignoti sono entrati nella struttura e negli uffici, aprendo armadi, spaccando cassetti e cercando anche di forzare la porta del seminterrato, area non utilizzata ma allo stesso tempo non accessibile. La scoperta è stata fatta da un'operatrice alla riapertura del centro dopo il week-end: "Abbiamo praticamente - spiega la direttrice del Caf Japigia, Mariangela Colaianni - perso il conto delle volte che sono entrati qui e nell'altra sede di Torre a Mare, dove in alcuni casi hanno anche bivaccato mangiando nell'edificio, stazionando per molte ore. Qui, invece, riteniamo che agiscano in fretta perchè sarebbero visti con più facilità". Dopo l'ultimo episodio, tra l'altro, non sono stati neppure notati segni di effrazione.

"Tutto ciò è abbastanza avvilente"

La situazione, in ogni caso, è sempre più pesante, non solo per i furti di attrezzature e materiale: "E' abbastanza avvilente - aggiunge Colaianni - assistere a questi episodi dopo il tanto lavoro quotidiano che svolgiamo sul territorio. Oltretutto, è complicato e costoso riacquistare di volta in volta apparecchi e dispositivi come videoproiettori o macchine fotografiche. Al termine delle giornate cerchiamo di lasciare il meno possibile negli uffici, per evitare brutte sorprese. Da qualche tempo evitiamo anche la presenza delle macchinette che diventavano un facile bersaglio per rubare soldi e snack".

"Servono quanto prima le telecamere"

Chi potrebbe, in ogni caso, avere interesse a dare fastidio a un centro molto apprezzato sul territorio? La risposta non è semplice: "Abbiamo - dice Colaianni - un ottimo rapporto con i cittadini. Non crediamo neppure possano essere stati alcuni dei nostri ragazzi, tra l'altro abbastanza dispiaciuti per questi episodi. Crediamo che si tratti di qualcuno che sa di entrare e trovare qualcosa, magari smerciabile. Escludiamo completamente l'ipotesi intimidatoria anche perchè non viviamo questa dimensione. E' un semplice atto d'inciviltà, senza alcun rispetto verso un'istituzione e di un presidio che da anni lavora nel quartiere". Le denunce, fino ad ora, non hanno prodotto risultati, sin dal primo furto, avvenuto a luglio dello scorso anno, quando vi furono anche i riilevi della Scientifica. La soluzione, a questo punto, potrebbe essere rappresentata dalle telecamere: "Farebbero da deterrente - sostiene Colaianni - ma lancerebbero anche un segnale. Lo abbiamo chiesto più volte al Comune e credo ci sia disponibilità in tal senso, ma non è facile, anche per una questione di privacy. Sarebbe però importante avere a disposizione questo strumento". Un occhio vigile per fermare l'ignoranza e comportamenti sgradevoli che fanno male al quartiere e a chi s'impegna ogni giorno per migliorarlo.

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