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Cronaca

Furti in appartamento e ricettazione, sgominata banda

Tra gli arrestati quattro cittadini dell'Est Europa, responsabili materiali dei furti, e sei baresi che si occupavano di 'smistare' l'oro rubato presso gioiellerie e compro oro, a Bari e in Campania

Almeno quaranta furti in appartamento, messi a segno tra novembre 2011 e febbraio 2012, tra Bari e comuni della provincia come Casamassima, Molfetta, Gioia del Colle, ma anche Bisceglie, San Severo, Lucera. Una vera e propria banda specializzata, quella sgominata oggi da un'operazione della Polizia stradale Puglia coordinata dalla Direzione Investigativa Antimafia di Bari che ha portato all'arresto di dieci persone accusate di furto, ricettazione e riciclaggio.

I FURTI E LO SMISTAMENTO DELL'ORO RUBATO - L'attività del gruppo criminale si articolava su un doppio livello. Da una parte, il 'gruppo di azione' composto da quattro cittadini dell'Est Europa (due georgiani, un lituano e un bulgaro), specializzati nei furti. Dall'altra, i ricettatori baresi e campani disposti a smistare e rivendere i preziosi rubati. Una peculiarità, quella della sinergia tra criminalità straniera e locale, sottolineata in conferenza stampa dal procuratore capo di Bari Antonio Laudati, il quale ha evidenziato come proprio il capoluogo pugliese sia una delle città con la più alta presenza di gruppi criminali stranieri. L'oro rubato veniva riciclato attraverso due 'canali'. Uno portava direttamente alla piazza barese. A gestire gli affari una 48enne barese, Mimma Colaianni e suo figlio Massimiliano Mercoledisanto, 29 anni, i quali compravano l'oro dai georgiani e lo rivendevano a due gioiellieri, titolari di due rivendite rispettivamente in via Manzoni e in via Quintino Sella. Faceva parte di questa prima articolazione anche il 37 molfettese Francesco Grosso , il quale curava i contatti con i ricettatori di Marcianise, nel casertano. Il secondo canale portava invece alla piazza di Torre del Greco, attraverso l'intermediazione del 49enne barese Nicola De Mattia e di una cittadina originaria del Montenegro, sfuggita all'arresto.

LE INDAGINI - L'attività investigativa, avviata nella primavera dell'anno scorso, si è basata su una serie di intercettazioni telefoniche ed ambientali. Inoltre, nel corso delle indagini, alcuni degli arrestati sono stati fermati dalla polizia stradale mentre viaggiavano tra Bari e la Campania con il carico di preziosi da riciclare. Nel corso dell'operazione sono stati sequestrati in tutto 50 chili di oro e di oggetti preziosi.

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