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Cronaca Monopoli

Una grotta carsica con fiume e cascate, la scoperta tra Monopoli e Alberobello

Si trova a sei chilometri dalle Grotte di Castellana è stata scoperta dal Gruppo archeologico speleologico pugliese (Gasp): "Permetterà di fare importanti studi scientifici"

Un'impresa partita quasi per gioco, che invece ha portato ad un risultato importante, permettendo di scoprire la prima grotta carsica attiva in Puglia. La scoperta è stata fatta dagli speleologi del Gasp (Gruppo archeologico speleologico pugliese) nelle campagne tra Alberobello e Monopoli, a circa sei chilometri dalle Grotte di Castellana. Cominciando a scavare in una piccola crepa della terra, gli esperti del Gasp si sono invece trovati davanti ad uno spettacolo unico, almeno in Puglia: una grotta carsica attiva, in cui cioè scorre costantemente un fiume d'acqua che, su salti verticali alti più di 150 metri, dà vita a suggestive formazioni calcaree e rocciose. Tutto, spiegano gli speleologi, è nato dai racconti del proprietario del fondo in cui sono stati fatti gli scavi. "Continuava a parlarci dell'alluvione del '95 - spiega il vicepresidente del Gasp, Luca Benedetto - quando si penso' di versare, proprio in quella buca, tutta l'acqua che aveva allagato, per un metro e mezzo di altezza, i terreni circostanti". E' questa la scintilla che ha spinto gli speleologi a scavare, usando "pochi mezzi a disposizione e autofinanziando l'impresa".

"Una fatica ampiamente ripagata" sottolinea Benedetto il quale ha difficoltà nel descrivere "l'emozione di trovarsi inaspettatamente di fronte a uno scenario che lascia senza fiato". Uno spettacolo di stalagmiti, stalattiti, colonne e due laghi, uno dei quali profondo quattro metri. Ma la bellezza "non deve farci sottovalutare i risvolti scientifici: si tratta infatti - spiega il presidente del Gasp, Lorenzo Di Liso - del primo caso di 'sistema', cioé di una grotta con più accessi che abbiamo già individuato: per ipotesi, in futuro, potremmo entrare ad Alberobello e uscire a Monopoli". Per ora, il Gasp è sceso a una profondità di 150 metri oltre i quali si apre un'altra verticale la cui altezza è stata stimata in almeno 100 metri. "La scoperta permetterà, per la prima volta, di seguire l'acqua piovana così in profondità: potremo fare importanti studi dal punto di vista non solo idrogeologico - rileva Benedetto - ma anche sui livelli di inquinamento dell'acqua, sulle relazioni fra il microclima interno e quello esterno, e sulle condizioni climatiche di milioni di anni fa".

Infatti, anche se non è stato ancora possibile datare la formazione della grotta, gli speleologi hanno trovato al suo interno un fossile di Rudista, un mitile che risalirebbe a milioni di anni fa. Ora, il passo successivo sarà preparare un "progetto da sottoporre alle istituzioni che avranno il compito di finanziare ulteriori ricerche ma anche per rendere la grotta appetibile la grotta dal punto di vista turistico. Una impresa che gli speleologi ritengono "quasi impossibile poiché, per mostrare al pubblico le bellezze della grotta, occorrerebbe costruire ascensori e scale, e per questo servono davvero tantissimi soldi".

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