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Cronaca

Tagli ai servizi di guardia medica, i sindacati: "Riforma inaccettabile e insensata"

Conferenza stampa della Smi e delle altre sigle dei lavoratori di settore sulle novità introdotte dal Ministero. Prevista una riduzione delle ore nelle fasce notturne: "Copertura a rischio nei piccoli comuni"

"Meno servizi al territorio" e "meno presìdi" sanitari a copertura dei piccoli comuni. I sindacati dei medici sono sul piede di guerra per la riduzione del servizio di Guardia Medica notturna in discussione alla Camera nell'ambito della Riforma della Sanità. La novità più grande prevederebbe il taglio delle ore notturne, dalla mezzanotte alle 8, prospettiva non gradita dalle sigle sindacali nazionali, a partire da Cgil, Cisl, Uil e Smi, oltre che a numerosi parlamentari e amministratori locali. Questa mattina, in Comune, a Bari, si è svolta la una conferenza stampa per illustrare le ragioni della protesta: "In Italia - spiega Pina Onotri, presidente del Sindacato Medici Italiani - ci sono circa 29mila medici di guarda medica, con 260 postazioni in Puglia. La riforma prevederebbe il taglio del servizio rispetto un 20% di interventi, un numero che non esiste in nessuna banca dati nazionale. Le visite ipotetiche, in ogni caso, andrebbero a riversarsi sui pronto soccorso e 118. Si tratterebbe di un risparmio davvero irrisorio, circa 2 euro per cittadino, su un servizio che incide solo per lo 0,3% sul Fondo Nazionale". L'allarme, per i sindacati, riguarda la copertura e l'assistenza su tutto il territorio. Dalle nostre parti, verrebbe meno il servizio per realtà come Poggiorsini, Binetto, Bitetto e Cassano: "Non ne capiamo l'esigenza - prosegue Onotri, tenendo conto che così facendo molti piccoli paesini, rimarranno scoperti, così come parte delle aree metropolitane, andando a intasare, tra l'altro, Pronto Soccorso già saturi dal blocco dei turnover".

I sindacati chiedono un confronto col governo, supportati da alcuni parlamentari: "Abbiamo raccolto le sollecitazioni del mondo associativo - spiega Dario Ginefra, deputato Pd - , presentando un'interpellanza al ministro Lorenzin, la quale ha già risposto. Si comprende lo sforzo di razionalizzazione della spesa ma in una valutazione che non può essere a foglia di carciofo. la lettura deve essere complessiva e garantire le prestazioni. Bisogna coinvolgere le Regioni pienamente. Il nostro impegno è quello di continuare nella richiesta: il ministro riapra un tavolo di confronto rispettoso di tutte le posizioni ma che eviti di assumere decisioni solo per dimostrare un efficientamento economico della spesa sanitaria. Dello stesso avviso anche il segretario pugliese del Pd, Marco Lacarra: "Credo che ancora una volta ci troviamo di fronte ad interventi legislativi che non tengono conto della situazione sanitaria regionale. Stiamo cercando di sottrarre servizi anche al 118, in modo da costruire una rete di emergenza e urgenza legata soprattutto ai codici rossi. L'80% delle segnalazioni è gestibile in modo ordinario".

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