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Cronaca Japigia / Via Giuseppe Prezzolini

Pietro Grasso incontra gli studenti al Salvemini: "Qui per ricordare Falcone e Borsellino"

Il presidente del Senato ha partecipato questa mattina all'incontro del progetto 'l'Edificio della Memoria'. "I magistrati hanno il diritto di entrare in politica", ha commentato sul caso Emiliano

"Sono qui per ricordare Falcone e Borsellino, due persone che hanno lasciato alle future generazioni un esempio di valore e di impegno sociale nella lotta alle mafie". Pietro Grasso racconta ai microfoni dei cronisti quella che per lui è 'l'eredità' dei due magistrati, nell'anno in cui ricorre il 25esimo anniversario della loro scomparsa. Il presidente del Senato poco dopo parlerà del loro impegno anche all'interno dell'aula magna dell'istituto Salvemini a Japigia, per l'occasione gremita di studenti delle scuole di Bari e provincia.

Si è tenuta in mattinata la sesta edizione de 'l'Edificio della memoria', il progetto sulla legalità ideato dal presidente della cooperativa 'I bambini di Truffaut' Giancarlo Visitilli, e dai magistrati Lilli Arbore e Marco Guida per formare le future generazioni sui temi della legalità e del contrasto alla criminalità organizzata. Dopo aver ospitato il presidente della Camera Laura Boldrini e il presidente dell'Associazione nazionale magistrati Piercamillo Davigo, quest'anno sul palco è salito il magistrato, che ha raccontato la sua esperienza come giudice a latere nel 1985 nel maxiprocesso a Cosa Nostra a Palermo.

L'intervento di Grasso -  "Quando il presidente del tribunale Francesco Romano mi prospettò questa nuova posizione - ha spiegato Grasso alla platea di oltre 500 ragazzi -, sapevo che la mia vita sarebbe cambiata: sarei stato sotto scorta, sempre con i mitra a pochi passi, ma non potevo tirarmi indietro. Avevo l'esempio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che mi diedero subito una mano per orientarmi nella marea di faldoni dei documenti del procedimento".  La mafia, come ha ricordato lo stesso Grasso ha ricordato, sopravvive finché ha contatti diretti con la popolazione. "Un aspetto in particolare voglio ricordare: la mafia si nutre della disperazione della gente - ha spiegato -. Finché ci saranno persone che si affideranno ai clan per cercare lavoro e non allo Stato allora la criminalità organizzata sopravviverà. A dirmelo è stato proprio uno dei boss che ho interrogato durante il processo". 

Magistrati in politica - Durante il suo intervento il presidente del Senato ha toccato anche la questione dei magistrati che scelgono di entrare in politica, chiaro riferimento alla figura di Michele Emiliano, prima sindaco di Bari, poi presidente della Regione Puglia e ora candidato alla segreteria del Pd. "I magistrati hanno il diritto - ha dichiarato - come tutti i cittadini di andare in politica. E poi di non lasciare nessuna ombra sul fatto che possano essere di parte nel momento in cui ritornino in magistratura".

Decaro: "Sbagliato dire che criminalità non esiste" - Prima del presidente Grasso sul palco è salito il sindaco di Bari Antonio Decaro, che ha ricordato della presenza di 16 famiglie criminali nel Barese. "È sbagliato - ha ammesso il primo cittadino - tenere nascosta la presenza della criminalità organizzata. Dobbiamo combatterla invece parlandone, perché la mafia si sta trasformando. Ora non chiede più soldi, ma posti di lavoro negli cantieri edili, per avere il controllo degli appalti pubblici".

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