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Cronaca

Frane e terremoti, nasce in Puglia la task force per la prevenzione

Siglato oggi il protocollo d'intesa tra Regione e Ordine dei geologi: la squadra di esperti per due anni lavorerà a titolo volontario per la prevenzione dei rischi idrogeologici

Istituire una task force di esperti per affiancare la Protezione civile regionale nel monitoraggio e nella prevenzione dei disastri ambientali. E' questo l'intento del protocollo tra Regione Puglia e Ordine dei geologi siglato oggi a Bari nel corso del congresso della categoria professionale, che celebra i suoi venti anni di attività. La squadra d'azione composta da geologi lavorerà per due anni a titolo volontario impegnandosi nella prevenzione dei rischi idrogeologici e offrendo supporto alla Protezione civile in caso di emergenze.

“Bisogna superare l’idea che la protezione civile sia solo quella squadra di ragazzi bravi a spegnere incendi, intanto gli incendi aumentano sempre più, bisogna fare qualcosa per ridurli”, dichiara l’assessore Fabiano Amati, firmatario del protocollo, “grandi meriti ha la nostra Protezione civile, una delle migliori d’Italia, ormai conosciamo le loro divise suggestive, che sembrano però diventate un brand, invece il problema del rischio nasce dall’assenza di attività educativa a margine”.

Ed è sull’importanza della prevenzione che ha insistito anche il moderatore dell’incontro, il giornalista de La Repubblica, Domenico Castellaneta. Così il presidente dell’Ordine dei geologi, Alessandro Reina: “Dobbiamo ricostruire e riaggregare la nostra categoria, attraverso una grande forza etica, che non è solo morale, ma anche spirito critico. Serve alla nostra professione uno spessore culturale adeguato, negli ultimi anni abbiamo assistito a trasformazioni rapidissime, pensiamo al lavoro delle energie alternative”.

Proprio sulla questione energie ha puntato il dito l’assessore all’ambiente Lorenzo Nicastro: “La Puglia ha rischiato molto, abbiamo rischiato di trasformare la nostra regione in una affetta da bulimia energetica, per via di un sovraccarico di produzione d’energie”. Il riferimento è alla situazione delle trivelle nell’Adriatico e nei rigassificatori. “la Regione ha sempre dato parere sfavorevole su questi fronti, abbiamo insomma rotto le scatole al governo, al punto che questo ha cominciato a pensare che le scelte ambientali non dovessero più passare attraverso il vaglio degli enti locali”. Sulla cultura e la responsabilità professionale si è soffermato Amati: “C’è una mancanza di educazione, nessuna denuncia. Bisogna studiare i fattori locali per ridurre i fenomeni, abbiamo bisogno di mettere insieme e di cucire la conoscenza”.

Ma è sull’aspetto volontario del lavoro che punta l’attenzione il presidente di Confindustria Bari e Bat, Michele Vinci, padrone di casa: “Di questi tempi sentir parlare di lavoro volontario è davvero importante. E i geologi hanno un ruolo fondamentale nella prevenzione dei disastri ambientali che noi stessi spessi provochiamo”. Un equipe a costo zero dunque. In tempi di polemiche sui costi della politica, interviene l’assessore Lorenzo Nicastro, ospite anche lui del convegno: “Non ci preoccupiamo dell’aspetto finanziario, perché spesso dei costi della politica si parla a sproposito. Apprezzo però di questa operazione con la Protezione civile che nasca da forti motivazioni personali. E posso assicurare che già in passato abbiamo lavorato su questi fronti con modalità a costo zero, e continueremo a lavorare, perché questo operare in modo nobile abbia modo di esplicarsi ancora”.

Non si risparmia l’assessore Amati una battuta sulle polemiche intorno alla gestione dello Stato: “Mi sembra stucchevole il dibattito sull’organizzazione dello Stato, divisione in Regione, Province, Europa, Comuni, Aree metropolitane, che invece non tiene affatto conto della terra e della natura. Io sarei per un’unica area europea e delle macro regioni e al massimo municipalità, per esempio considerare un’unica regione del bacino idrografico meridionale”.

Intervento della vicepresidente della Regione, Loredana Capone per “un confronto immediato e rapido coi geologi al fine di procedere alla approvazione di un disegno di legge sulle attività estrattive sul quale da due anni si sta lavorando e in ordine al quale il contributo dei geologi ad
una corretta definizioni dei principi e degli obiettivi risulta indispensabile”.

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