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Cronaca Murat / Via Scipione Crisanzio

Il giardinetto della San Giovanni Bosco lotta contro l’incuria

La piccola area attrezzata antistante la scuola elementare, tra via Crisanzio e via Martiri d'Otranto sembra abbandonata: panchine scritte e distrutte, erba alta che nasconde rifiuti e impianto di irrigazione e mattonelle divelti

Siamo a maggio e l’erba è alta. E va bene che le scuole stanno per chiudere e che ci apprestiamo a invadere le spiagge piuttosto che i giardini o le zone ricreative della città, ma quello che si trova nella piccola area attrezzata antistante la scuola elementare San Giovanni Bosco, su via Crisanzio ad angolo con via Martiri d’Otranto, dà l’idea di uno scenario d’abbandono. C’è nessun altro che lotta contro questa incuria?

Quel piccolo spazio dedicato ai bambini del quartiere Libertà (ricordiamo che in prossimità è in via di realizzazione il tanto atteso parco De Bernardis che prenderà il nome del cantante barese tragicamente scomparso, Mimmo Bucci) si trova in condizioni disastrose. In alcune parti, le aree adibite a verde hanno solo del terreno battuto. In altre, invece, l’erba è talmente alta che i rifiuti trasportati dal vento o abbandonati dalla incuria dei cittadini, finiscono per rimanere incastrati. E allora ecco bottigliette di plastica, volantini commerciali, cartacce di merendine e foglietti. Ed ecco anche spuntare qualche papavero e qualche margheritina di campagna. Il che va anche bene, se fossimo in campagna.

Scuola S. Giovanni Bosco, i giardinetti nel degrado


Le panchine: altra nota dolente. Completamente scritte e taggate, quelle che insistono sul frontespizio dell’istituto scolastico non hanno più nemmeno la spalliera in legno: è rimasto solo il piano su cui sedersi. E i tavolini in pietra? Stessa cosa: sopra si possono leggere dichiarazioni d’amore o appellativi di ogni tipo, un po’ come su tutte le facciate della scuola elementare. Che cosa dire dell’area attrezzata con le giostrine? A parte l’erba alta, le mattonelle divelte e i rifiuti che si sono accumulati lungo il perimetro, vediamo come anche i tubi dell’irrigazione non sono al loro posto ma insistono sul pavimento rosso creando non pochi pericoli per i piccoli che lì giocano. Anche il bidoncino dell’immondizie è stracolmo di bottigliette di plastica, eppure corse agonistiche da poter giustificare un tale accumulo in poche ore non ce ne sono state. Quindi si può desumere che nessuno, negli ultimi giorni, lo ha svuotato.

Ci chiediamo: è questa la condizione in cui i fruitori della zona devono vivere? E se questi sono i presupposti, cosa succederà con l’inaugurazione, presumibilmente a luglio, di parco De Bernardis? Chi vivrà, vedrà.

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