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Cronaca

"Se non mi soddisfi a letto, me ne vado": per il tribunale non è una colpa

La Cassazione conferma la separazione di una coppia barese: lei aveva deciso di porre fine al matrimonio a causa della scarsa intesa sessuale. Respinto il ricorso del marito: l'abbandono del tetto coniugale da parte della donna è "motivato da giusta causa"

L'intesa sessuale non funziona? Nessuna colpa specifica al coniuge che, per questa ragione, abbandona il tetto coniugale e decide di porre fine al matrimonio.

A stabilirlo è una sentenza della Corte di Cassazione, che ha confermato la separazione di una coppia barese, respingendo il ricorso presentato dall'uomo che si era visto 'abbandonare' dalla consorte proprio a causa della scarsa intesa sessuale. In sede di ricorso l'uomo ha cercato di addebitare alla moglie le responsabilità del fallimento del matrimonio, secondo lui dovute all', eccessiva 'freddezza' della donna nel rapporto di coppia.

Ma i giudici hanno bocciato la sua istanza, dichiarando "insussistente la violazione di obbligo matrimoniale da parte della donna, in quanto l'abbandono della casa familiare appariva  determinato da giusta causa, debitamente comprovata e consistente nella mancata realizzazione tra le parti di una intesa sessuale serena e appagante".

La Cassazione ha inoltre convalidato, a carico dell'uomo, il versamento di 2.500 euro mensili a favore dell'ex moglie per il mantenimento.
 

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