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Cronaca Murat / Via Vito Fornari

Mazzini-Modugno, parla D’Urso: “Locali promiscui? Non è vero”

Il parroco di Santa Croce: "Non c'è mai stato alcun problema di convivenza tra le attività scolastiche e quelle caritative"

“Come parrocchia siamo anche un’agenzia educativa e per questo tuteleremo la legalità in ogni luogo e in ogni frangente”. Don Alberto D’Urso, parroco di Santa Croce, è sereno e non ha alcuna voglia di entrare in polemica con i genitori della scuola Mazzini – Modugno, che da mesi hanno richiesto e ottenuto l’annullamento della delibera con cui il Comune rinnovava la convenzione d’uso di alcuni locali utilizzati per lo svolgimento di  attività caritative. La convenzione scade il 2015 e don Alberto su questo punto è molto chiaro: “In forza di questo accordo, stipulato anni fa, continueremo a svolgere il nostro compito, mettendoci a servizio dei poveri e di chiunque si affacci per chiedere una mano”.

I genitori, insieme alla preside dell’istituto Mara Dentamaro, chiedono che quegli spazi siano messi a disposizione delle esigenze didattiche della scuola. In seconda battuta hanno più volte richiesto di eliminare il problema della promiscuità del locale parrocchiale con l’edificio scolastico. “Una questione che per oltre 20 anni non è mai esistita, non ci sono mai stati problemi di convivenza con le due attività né problemi con gli alunni”,  commenta il parroco di ‘Santa Croce’. Curiosità: D’Urso non ha mai incontrato i genitori dell’istituto. “Conosco tanti parrocchiani che portano i loro bambini a scuola, ma non ho mai avuto modo di confrontarmi con la delegazione di genitori che ha sollevato protesta”, commenta D’Urso. “Detto questo voglio precisare che nessuno di noi ce l’ha con loro e che non esiste alcun tipo di contrasto, come invece certa stampa fa pensare”. I locali gestiti dalla parrocchia sono di pertinenza dell’edificio scolastico, ma il cortile interno è in comune. Attualmente le chiavi di accesso al cortile sono nelle mani della dirigente scolastica e la parrocchia non può accedervi neanche nelle ore pomeridiane. La Giunta comunale pare intenzionata a restituire le chiavi al parroco, ma al momento nulla è accaduto.

“Il nostro interlocutore - continua - rimane il Comune, unico proprietario di quei locali e pertanto unico soggetto che può decidere come dovrà evolversi questa faccenda”. Almeno per il momento non sono previsti incontri ufficiali: “Non siamo stati convocati, ma siamo a disposizione del Comune per qualsiasi chiarimento” conclude D’Urso. Intanto la procedura di revoca della delibera di rinnovo è sulla scrivania dell’assessorato al Patrimonio in attesa che si concluda l’istruttoria.
 

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