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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Giovinazzo

Dieci anni dall'omicidio di Meredith Kercher, Sollecito amaro su twitter: "Da allora nulla è cambiato"

L'ex imputato nel processo per la morte della studentessa a Parigi ha ricordato quali erano i suoi obiettivi di vita prima dell'accusa. Il messaggio a Papa Francesco: "Vorrei avere metà della sua forza"

"Sono passati dieci anni, eppure niente sembra cambiato". Raffaele Sollecito, ex imputato per l'omicidio della studentessa Meredith Kercher - assolto in via definitiva -, affida ai 140 caratteri di Twitter la sua riflessione. Dal suo profilo l'ingegnere informatico, nato a Giovinazzo, ripercorre i momenti che hanno preceduto la scoperta del corpo senza vita della studentessa nel suo appartamento di Perugia: "A quest'ora ero felice e spensierato, ad una settimana dalla laurea. Progettavo di studiare game development in Irlanda, invece dopo qualche giorno mi accusarono di un omicidio che neppure sognerei mai".

Da quel processo, infatti, la sua vita è cambiata drasticamente: i titoloni sui giornali, i servizi televisivi che per molto tempo l'hanno proclamato colpevole. E poi gli anni di prigione, per cui Sollecito ha più volte chiesto - senza successo - un risarcimento economico ai giudici. Una situazione su cui si è soffermata a ragionare anche la seconda imputata, Amanda Knox, che ha affidato a twitter i suoi pensieri: "Ci sono persone - scrive la donna americana - che pensano che io non debba avere il diritto di piangere Meredith, persone che credono, ma non è vero, che io abbia avuto a che fare con il suo omicidio". 

Nel decimo anniversario dell'omicidio di Meredith, Sollecito ha scritto anche un messaggio indirizzato a Papa Francesco. "Vorrei avere metà della sua forza" il post sulla bacheca di @Pontifex_it.

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