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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

"Sì alla cura Di Bella", giudice accoglie il ricorso di un malato di cancro

Il Tribunale di Bari dà ragione ad un paziente che chiede di essere curato con la terapia alternativa messa a punto dal medico Luigi Di Bella tra il 1997 e il 1998. Ma la Asl annuncia ricorso: "Non ha validità scientifica"

La Asl di Bari dovrà garantire l'erogazione immediata e gratuita della terapia Di Bella ad un paziente malato di cancro. A stabilirlo è stato nei giorni scorsi il giudice della sezione del Lavoro del Tribunale di Bari, accogliendo il ricorso presentatno da un uomo affetto da tumore che chiedeva di poter esser curato attraverso la terapia alternativa messa a punto dal medico catanese tra il 1997 e il 1998.

La sentenza, tuttavia, ha subito provocato la reazione della Asl di Bari, che ha annunciato di aver  di aver dato mandato ai legali dell'Azienda sanitaria locale per opporsi alla decisione del giudice. "Parlo innanzitutto da medico - ha spiegato all'Ansa il direttore generale Domenico Colasanto - io non credo al metodo Di Bella, non ci sono mai stati i presupposti scientifici per ritenerlo valido".

La maggior parte della sanità italiana, infatti, non riconosce come efficace il metodo Di Bella. Nel 1999 una sperimentazione condotta dal Ministero della Salute ne sancì "l'inefficacia terapeutica". Ciononostante nel corso degli anni sono nate numerose associazioni, composte soprattutto da pazienti e loro familiari, ma anche da medici, che sostengono invece la validità della cura.

Tuttavia Colasanto precisa che al paziente non saranno negate le cure, e la Asl si attiverà per trovare un medico disposto a somministrare la terapia alternativa a base di somatostatina: "Noi non neghiamo mai le cure, ora penso faremo quello che ha disposto il giudice. Ma è giusto, da amministratore di cosa pubblica, che mi opponga all'applicazione di una terapia che non ha rilievo scientifico".
 

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