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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Picone

Odi - Osservatorio diplomatico internazionale

Domani, martedì 28 novembre, una delegazione della Repubblica di Abcasia in visita ufficiale a Bari incontrerà la stampa e gli stakeholder in via Putignani, presso Gastronomia del centro dalle 10,30

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BariToday

Il vice ministro degli Affari Esteri Kan Taniya e del funzionario ministeriale Temur Rekvava della Repubblica di Abcasia sono ospiti dell’ODI, l’Osservatorio diplomatico internazionale, fondato e diretto da Vito Grittani, con sede a Capurso. La delegazione del Paese caucasico è a Bari già da sabato scorso in visita ufficiale. E proprio dalla cittadina a pochi chilometri a sud del capoluogo ha preso il via il breve tour. Durante la prima serata - sabato 25 -, la delegazione ha partecipato alla messa celebrata nella basilica di Santa Maria del Pozzo. Dopo la funzione religiosa, il rettore del santuario, padre Filippo D’Alessandro, ha donato agli ospiti abcasi una piccola immagine della Madonna venerata a Capurso. Nella capitale dell’Abcasia, Sukhum, è attiva una piccola comunità cattolica - circa venticinque famiglie -, guidata dal sacerdote polacco con studi alla Gregoriana di Roma, don Giorgio. Nel piccolo edificio sacro in terra abcasa sarà collocata la statua. Proprio il santuario mariano, tre anni fa, fu visitato dal capo di un monastero ortodosso abcaso, padre Doroteo. La delegazione è ormai di casa a Bari. Da qualche mese, infatti, proprio Vito Grittani, fondatore dell’ODI, l’Osservatorio diplomatico internazionale, è stato nominato “Ambasciatore a disposizione” della Repubblica di Abcasia. Il 29 giugno 2016 infatti ha ricevuto l’incarico direttamente dal ministro degli Affari esteri abcaso, Viacheslav Andreevic Chirikba. La missione è a carattere socio-culturale. Taniya e Rekvava intendono continuare nella loro opera di comunicazione: vogliono far conoscere la realtà di uno Stato che da tempo sta cercando il riconoscimento diplomatico universale. E che, come nazione indipendente è stata riconosciuta dalla Russia, dal Venezuela, dal Nicaragua e da tre altri Stati membri dell’Onu. In un momento in cui la causa della Catalogna e dell’indipendentismo predicato da Barcellona è al centro delle cronache internazionali, la questione posta dall’Abcasia, proclamatasi indipendente il 23 luglio di venticinque anni fa, assume contorni più marcati. Qualche settimana fa, il ministero degli Affari Esteri ha scritto all’Alto Rappresentante dell’UE, l’italiana Federica Mogherini, comunicando al titolare degli “Affari Esteri” dell’Unione Europea l’apertura, lo scorso settembre, di un Ufficio di Rappresentanza Diplomatica in Italia. Tale Ufficio sarà curato da Taniya e da Grittani. “Siamo consapevoli del difficile cammino che la Repubblica di Abcasia sta affrontando per ottenere il riconoscimento della società internazionale - si legge nella nota -. Mediante l’apertura dell’Ufficio è nostra intenzione mettere in atto tutte quelle pratiche virtuose volte ad una proficua collaborazione tra i popoli”. Uno dei provvedimenti chiesto a Bruxelles riguarda il riconoscimento del “documento” (il passaporto) emesso dall’Abcasia. Le autorità abcase hanno scritto anche al papa. “Nonostante l’indipendenza - si legge nella nota ufficiale indirizzata a Francesco -, la strada per il pieno riconoscimento diplomatico della Repubblica come Stato appare ancora tutta in salita. Ad oggi, soprattutto, si deve ancora registrare la notevole opera deterrente perpetrata dai georgiani. Il popolo abcaso è pacifico, aperto al dialogo, ospitale, la convivenza di diversi culti religiosi lo dimostra”. Al pontefice argentino è stato chiesto di “voler porre in essere tutte le procedure finalizzate al riconoscimento, da parte dello Stato della Città del Vaticano, memori anche della richiesta inoltrata il 25 gennaio 2015, posta all’attenzione del segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin”. “Oggi il popolo abcaso vive in un isolamento pressoché totale - spiega Grittani -. Quello Abcaso è un popolo orgoglioso, che non rinuncerà mai alle sue prerogative. E, naturalmente, a conseguire i suoi obiettivi con mezzi assolutamente pacifici. A Ginevra, più volte l’anno, si riunisce un tavolo della pace, troppo spesso però disertato proprio dalla rappresentanza georgiana”. L’Abcasia, che si affaccia sul Mar Nero, ha una popolazione di circa 250 mila abitanti. È una repubblica semipresidenziale. Il Capo dello Stato è il presidente della Repubblica Raul Khajimba, il primo-ministro è Beslan Bartsits. La capitale, Sukhum (Akua in lingua abcasa), ha circa 75 mila abitanti. Nel corso della permanenza a Bari, la delegazione abcasa incontrerà rappresentanti delle istituzioni e dell’economia. Martedì la delegazione dell’Abcasia, incontrerà i giornalisti alle ore 10,30, presso Gastronomia del Centro, in via Putignani n.114. Al termine della conferenza stampa, Taniya, Rekvava e Grittani saranno lieti di offrire un rinfresco agli esponenti della stampa intervenuti.

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