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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Ricercato per l'omicidio Tchuradze, latitante georgiano arrestato a Fiumicino

Kvicha Kakalashvili, 35 anni, è ritenuto uno degli esecutori materiali dell'omicidio avvenuto a Bari il 6 gennaio 2012: l'uccisione sarebbe maturata nell'ambito di contrasti tra due clan rivali gerogiani - i Tiblisi-Rustavi e i Kutaisi - per la gestione delle estorsioni alle agenzie di spedizioni presenti nel capoluogo pugliese

E' stato arrestato dalla polizia venerdì scorso nell'aeroporto di Fiumicino Kvicha Kakalashvili, 35enne georgiano con precedenti di polizia, ritenuto dagli investigatori baresi il mandante e uno degli esecutori materiali dell'omicidio del connazionale Revaz Tchuradze, ucciso a Bari il 6 gennaio 2012.

LA LATITANZA - Kakalashvili era sfuggito alla cattura nell’ambito della cosidetta Operazione “shodka”, avviata subito dopo l’omicidio di Tchuradze e conclusasi, nel giugno 2013 con l’esecuzione di un provvedimento restrittivo nei confronti di 28 componenti di due organizzazioni criminali con carattere transnazionale originarie della Georgia. L'arrestato - secondo quanto ricostruito dagli investigatori - aveva lasciato l’Italia la sera stessa dell’agguato armato per trovare rifugio in Grecia, dove è egemone l’organizzazione criminale mafiosa di origine russofono-georgiana denominata “clan tiblisi-rustavi”, di cui l’indagato farebbe parte. Kakalashvili è stato rintracciato dall’Interpol, ed arrestato, a fini estradizionali, in esecuzione del mandato di arresto Europeo del citato provvedimento restrittivo, a Lisbona, dove si trovava in carcere per altri reati.

VIDEO: L'ARRESTO ALL'AEROPORTO DI FIUMICINO

LE INDAGINI SULL'OMICIDIO - Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Bari e dal Servizio Centrale Operativo di Roma, hanno consentito di accertare che Kakalashvili, rappresentante in Italia per il  clan Rustavi/Tiblisi, aveva avuto nell’estate del 2011 un acceso contrasto con la vittima, Revaz Tchuradze, appartenente al clan opposto dei Kutaisi, relativo alla gestione delle estorsioni nei confronti delle agenzie di spedizioni presenti nel capoluogo pugliese. Proprio a seguito del violento scontro sarebbe stata decretata ed autorizzata dai vertici del clan la morte del Tchuradze, programmata in ogni dettaglio dal Kakalashvili e portata a termine il 6 gennaio 2012 con la complicità di altri quattro soggetti georgiani, tutti già individuati ed arrestati, tra cui una donna titolare di una delle agenzie di spedizioni ubicate in Piazza Moro, a Bari. 

Le attività investigative svolte dalla Squadra Mobile barese in collaborazione con l’interpol, dal giugno 2013 ad oggi hanno consentito di trarre in arresto, in Portogallo, Germania e Belgio tutti i presunti autori dell’omicidio Revaz di Tchuradze.

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