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Cronaca

Omicidio a Japigia, agente immobiliare ucciso su mandato del collega (condannato all'ergastolo). Al killer: "Vai giù duro con le mani"

E' stata emessa la sentenza di secondo grado per l'omicidio di Giuseppe Sciannimanico. Perilli ha confessato parzialmente in aula, nel corso dell'udienza finale

E' stato condannato all'ergastolo, dalla Corte d'Assise d'Appello di Bari, Roberto Perilli, agente immobiliare del capoluogo pugliese accusato della morte del collega Giuseppe Sciannimanico, ucciso a 28 anni il 26 ottobre del 2015, nel quartiere Japigia di Bari. La sentenza è stata emessa dopo un'ora di camera di consiglio.

La confessione di Perilli

Nel corso della mattinata, Perilli (già condannato in primo grado all'ergastolo) aveva confessato in parte il delitto, esponendo una lettera di 8 pagine in cui ha spiegato di aver contattato il pregiudicato barese Luigi Di Gioia, chiedendogli di "andare giù duro con le mani" per spaventare Sciannimanico, senza ucciderlo, con l'obiettivo di indurlo a cambiare idea e a non aprire più una sua agenzia immobiliare a Japigia, che avrebbe potuto mettere in difficoltà quella di Perilli. Di Gioia, per il delitto,  è stato condannato a 30 anni in via definitiva.

La Procura Generale aveva chiesto la conferma dell'ergastolo (condivisa anche dalle parti civili), sostenendo che la confessione parziale sarebbe stata avanzata "per ottenere in maniera cinica benefici non meritati" e una riduzione di pena. Per il pg Giannicola Sinisi, sul luogo dell'omicidio ci sarebbe stata "una terza persona di cui ancora oggi non si fa il nome". La difesa di Perilli aveva invece richiesto "una pena ragionevole".
 

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