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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Bari Vecchia / Piazza Libertà

Il sit-in degli studenti in ricordo di Noemi: "Iniziative contro violenza di genere anche in scuole e università"

L'iniziativa a Bari per ricordare la 16enne vittima di femminicidio nel leccese. La richiesta dei ragazzi: iniziative nei luoghi di formazione per contrastare la violenza

Un sit-in per ricordare Noemi, morta a 16 anni per mano del fidanzato nel leccese, "per tutte le donne che subiscono o hanno subito violenze, soprusi, discriminazioni in quanto donne". Una manifestazione per chiedere "provvedimenti tempestivi dentro scuole e università affinché non ci siamo più giovani vittime e giovani carnefici, vogliamo sportelli di ascolto con figure professionali, incontri periodici con consultori e centri anti violenza, programmi didattici di educazione all'affettività e alla sessualità".

"Ti amo da vivere": questo il nome scelto per la manifestazione organizzata in piazza Prefettura dagli studenti di 'Rete della Conoscenza'.

"L'omicidio di Noemi avvenuto nel leccese è solo l'ultimo di un elenco troppo folto di stupri e femminicidi che richiamano schemi di una feroce sopraffazione di stampo patriarcale. Schemi che si stanno riaffermando con forza nelle nostre vite e che riguardano non solo la violenza sulle donne ma anche il culto dell'odio verso il diverso, come ad esempio il soggetto migrante, inquadrato come la causa della povertà economica in cui versano i cittadini", dichiara Sara Acquaviva, Coordinatrice della Rete della Conoscenza Puglia. "La società e la politica devono interrogarsi su che tipo di educazione alle relazioni si sta trasmettendo alle nuove generazioni. Le relazioni interpersonali, sentimentali, spesso sono un condensato di emozioni cui i più giovani si approcciano senza un minimo di preparazione, se non quella dell’educazione familiare".  

"La giovane età dei due ragazzi fa pensare", prosegue Davide Lavermicocca, Coordinatore Unione degli studenti Puglia. "A prescindere dal genere, ci approcciamo alle relazioni spesso introiettando comportamenti machisti, secondo schemi sull’amore che si riproducono socialmente, attraverso il controllo psicologico o fisico dell’altro o dell’altra. La scuola, oggi, deve parlare agli studenti anche di queste questioni, dialogare con consultori e centri antiviolenza. Solo la conoscenza può cancellare tale ondata di violenza, per prevenire servono sportelli di ascolto dentro scuole e università e maggiore formazione!".

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