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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Omicidio Sciannimanico, i difensori di Perilli in aula: "Incastrato da Di Gioia, va assolto"

Secondo gli avvocati Massimo Roberto Chiusolo e Rosita Petrelli, Di Gioia avrebbe usato l'auto dell'agente immobiliare per raggiungere la vittima prima di ucciderla. I fatti si riferiscono al 26 ottobre del 2015

"Roberto Perilli non aveva alcun motivo per uccidere il collega Giuseppe Sciannimanico. È stato incastrato da Luigi Di Gioia a fini estorsivi". E' quanto ipotizzato dai difensori di Perilli, imputato per l'assassino dell'agente immobiliare. Secondo la difesa, quindi, Di Gioia - già condannato con rito abbreviato a 30 anni di reclusione - avrebbe usato l'auto di Perilli per andare a commettere l'omicidio, per poi ricattarlo.

E' stata così chiesta in Corte d'Assise da Massimo Roberto Chiusolo e Rosita Petrelli l'assoluzione di Perilli, loro assistito. Nel processo l'uomo risponde dell'omicidio volontario premeditato del collega agente immobiliare, ucciso a Bari il 26 ottobre 2015. Stando alle indagini della Squadra Mobile, coordinate dal pm Francesco Bretone, movente del delitto sarebbe stata la nuova attività imprenditoriale che la vittima stava avviando nel quartiere, una agenzia immobiliare a pochi isolati da quella di Perilli, che avrebbe potuto compromettere i suoi affari. Perilli avrebbe quindi commissionato l'omicidio di Sciannimanico a Di Gioia.

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