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Cronaca Libertà / Piazza Enrico de Nicola

Polo Giustizia Carrassi, il Comitato: "Sfruttate edificio in corso della Carboneria". Decaro: "Decide il Ministero"

Questa mattina la conferenza a Palazzo di Città del Comitato Giustizia al Libertà: "Trasferiamo lì le aule giudiziarie, è costato cinque milioni di euro". Oggi il sindaco incontrerà Orlando a Roma

Arcipelago o Polo della Giustizia? In due parole si può riassumere una querelle che va avanti ormai da fine 2016 e che vede contrapposti da un lato i componenti del Comitato Giustizia al Libertà e dall'altro il sindaco Antonio Decaro. Al centro della questione c'è il dislocamento degli uffici giudiziari in città: l'amministrazione aveva proposto di riunire tutte le funzioni giudiziarie nelle ex Casermette a Carrassi, scelta poco apprezzata dai residenti, che hanno raccolto in poche settimane 2mila firme proponendo una soluzione alternativa.

L'incontro a Palazzo di Città

L'ultima puntata della querelle si è consumata questa mattina a Palazzo di Città, dove una decina di componenti del Comitato ha spiegato nel dettaglio la sua proposta. "Nell'edificio di piazza Enrico De Nicola - ha spiegato Nicola Colaianni, magistrato e componente del Comitato - verrebbe dislocata solo la Giustizia civile, mentre la Procura generale e quella della Corte di Appello sarebbero trasferite in via Nazariantz, dove attualmente sono dislocate parte della aule giudiziarie". A loro volta i processi sarebbero celebrati all'interno di un terzo edificio, vero punto di scontro tra i residenti e l'amministrazione: la struttura in corso della Carboneria. 

Quello che doveva diventare il nuovo Palazzo della Giustizia era stato acquistato e ristrutturato dal Comune con una spesa di 5 milioni di euro, ma ad oggi non può essere utilizzato per funzioni di tipo giudiziarie. "Il piano regolatore - ha spiegato il sindaco Decaro a margine della conferenza - indica che l'edificio può essere utilizzato esclusivamente per uso residenziale". 

Eppure il passato il Comune aveva già disposto parere positivo all'utilizzo dell'edificio: nel 2008 una delibera di Giunta - "mai ritirata", assicurano dal Comitato, "e coadiuvata da diverse sentenze del Tar Puglia e dal parere dell'Avvocatura di Stato del novembre 2016" - dichiarava inidonea la proposta dell'impresa Pizzarotti, su cui poi la Corte Europea si esprimerà nel 2014. La valutazione comparativa del tavolo tecnico aveva invece dimostrato che un 'Arcipelago della Giustizia' nel quartiere Libertà fosse la soluzione più vantaggiosa per la collettività e per gli addetti alla Giustizia. Da allora, però, la questione non è stata più trattata a Palazzo di Città, finché non è emersa la concreta possibilità di creare il Polo della Giustizia nelle due Caserme che l'amministrazione comunale ha ottenuto nel 2014. "Il nostro compito - dichiarano i responsabili del Comitato - è spiegare che c'è un'ipotesi concreta che potrebbe risolvere in pochi anni il problema della Giustizia a Bari. È vero che l'edificio di piazza De Nicola ha bisogno di interventi di manutenzione (ad agosto caddero alcuni pezzi della facciata, ndr), ma abbandonarlo per questo motivo è come dire di far giocare le partite di calcio del Bari in un altro stadio visto che al San Nicola è caduto uno dei 'petali'".

Carrieri: "D'accordo col Comitato"

A sostenere le posizioni del Comitato c'è il consigliere comunale di opposizione, Giuseppe Carrieri (Ic): "Sono assolutamente d’accordo con loro - afferma -. Come presidente della commissione Trasparenza ho peraltro  chiesto e ottenuto di invitare il comitato a esporre le proprie ragioni in commissione ai consiglieri comunali, in modo da poter poi trattare con cognizione di causa in aula la petizione del Comitato  sottoscritta da oltre 2000 cittadini e che in conferenza di capigruppo ho chiesto venisse inserita all'ordine del giorno del consiglio comunale. Il tema dell’edilizia giudiziaria barese è per me prioritario, incidendo ogni giorno sulla vita di migliaia di cittadini. Ecco perché da sempre ho chiesto all’amministrazione comunale, al Ministero, al provveditorato alle Opere Pubbliche di occuparsi seriamente del tema e della problematica, che ritengo non verrà di certo  risolta con le soluzioni che il sindaco di Bari sta portando avanti" conclude.

Decaro incontra il ministro Orlando

La soluzione proposta dal sindaco Decaro per il Tribunale è quella di trasferire gli uffici comunali al suo interno. "Quindi non è vero che il quartiere Libertà rimarrà un presidio abbandonato. Anzi, a breve ospiterà anche i laboratori del Cnr all'interno dell'ex Manifattura Tabacchi, quindi stiamo lavorando per renderlo sempre più un'area attiva nell'ambito delle funzioni pubbliche". 

Oggi il primo cittadino incontrerà a Roma il ministro della Giustizia Andrea Orlando e la questione del Polo della Giustizia sarà sicuramente uno degli argomenti principali di cui discutere. "Chiederò di sbloccare alcuni fondi da destinare a questi progetti - assicura il sindaco -. Per quanto riguarda la questione dell'ex Palazzo di Giustizia in corso della Carboneria è una decisione che non passa dal Comune: è il Ministero a decidere quale sia la soluzione più vantaggiosa per dislocare le attività giudiziarie in città. Un sindaco non può restare sordo agli appelli che arrivano dal procuratore, dal presidente del Tribunale, dall'Ordine degli avvocati: questa città ha un problema da oltre 20 anni e va risolto".

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