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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Burocrazia ostacolo alle imprese, Pop Hub: "Noi in credito con lo Stato"

La storia del progetto di ricerca sulla catalogazione e il recupero di edifici abbandonati, vincitore di un bando del Ministero per la Ricerca, nato 3 anni fa: ad oggi deve ancora ricevere 100mila euro di finanziamenti. Le difficoltà di gestire nonostante i risultati

Burocrazia: in Italia è una parola che evoca negatività, ostacoli, difficoltà. In Italia, prima o poi, ogni azienda deve farne i conti e spesso significa affrontare pesanti bastoni tra le ruote, con il rischio di veder deragliare la propria attività. E' il caso di 'Pop Hub', progetto fondato 3 anni fa da due giovani baresi per realizzare una piattaforma e una app sui luoghi in disuso e in abbandono della nostra regione, idea che ha avuto il merito di portare al centro dell'opinione pubblica il concetto di riuso e di recupero degli spazi da restituire alla comunità attraverso iniziative d'impresa, sociali, culturali. Pop Hub, nata dopo aver vinto, assieme ad altri 54 progetti, il bando 'Smart Cities and Social Innovation', promosso del Ministero per l'Università e la Ricerca, è ora in difficoltà proprio perché da Roma non arrivano i fondi per completare il progetto, circa 100mila euro di somme anticipate dai giovani

"Ci siamo orientati inizialmente - spiega Luca Langella, fondatore di Pop Hub assieme a Silvia Sivo - su linee guida per la rendicontazione differenti da quelle con cui ci siamo trovati ad operare. Di fatto beni, servizi e consulenze tornano nelle mani del Ministero, così come la proprietà intellettuale della ricerca, nonostante il bando prevedeva un cofinanziamento all'80% da Roma e al 20% nostro". L'start up è stata quindi costretta a chiedere un prestito alle banche perché a corto di flusso di cassa a causa della macchinosa procedura per verificare e saldare le fatture: "Questo sistema - racconta Langella - prevedeva rendiconti ogni 2 mesi e rimborsi dopo 45 giorni di verifiche. Ciò è accaduto solo un paio di volte. La conseguenza è stata pagare dipendenti e tasse in ritardo con conseguenti more e interessi cumulativi". Il Ministero, a causa delle difficoltà, ha prorogato la chiusura del progetto dal 31 maggio al 30 settembre, dando la possibilità di rendicontare le fatture fino al 31 dicembre ma, al momento, il debito con Pop Hub è ingente, 100mila euro su un finanziamento complessivo di 630 mila euro: "Siamo riusciti ad andare avanti grazie alla nostra oculatezza - afferma Langella - ma tutto ciò ha inevitabilmente frenato il progetto", capace di accendere i riflettori, tra le altre cose, su Manifattura dei Tabacchi e via Manzoni nel quartiere Libertà.

Difficile andare avanti in queste condizioni, ma i ragazzi non demordono: "Al momento stiamo lavorando su più fronti, la chiusura delle ultime pratiche burocratiche, la consegna della ricerca e poi come muoverci successivamente. Dobbiamo anche capire se potremo utilizzare il marchio e i codici e gli archivi da noi elaborati per il progetto", quest'ultimo un nodo fondamentale per guardare al futuro con più tranquillità. langella però, nonostante le difficoltà, non ha rimpianti, anzi: "E' stata a prescindere - sottolinea - l'esperienza più bella della mia vita, gestendo un progetto così oimportante e un'esperienza così dirompente. Lo rifarei milioni di volte. E' ovvio che rimane l'amaro in bocca. Anche gli aspetti negativi sono stati utili per capire come gestire meglio la propria attività, informandoci ancora di più sulle soluzioni. Nonostante tutti i problemi credo sia bello provare a crearsi un proprio spazio. Il sistema va migliorato ma non stravolto. Il vero cavillo è sempre nella burocrazia italiana. Ni però vogliamo andare avanti lo stesso".

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