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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Ruvo di Puglia

Prostituzione, sgominata banda di sfruttatori: quattro persone in manette

L'organizzazione era gestita da due fratelli pregiudicati, insieme alla moglie di uno dei due. I clienti venivano adescati sul web attraverso annunci e fotografie pubblicati su un sito di incontri. Tra le vittime anche una donna affetta da disturbi psichici

Un'organizzazione "a conduzione familiare", alla quale non sfuggiva nulla: dalla pianificazione degli orari di lavoro, ai controlli sanitari per le ragazze sfruttate, fino alla 'promozione dell'attività', fatta pubblicando annunci e veri e propri book fotografici su siti web dedicati agli incontri a luci rosse.

L'ORGANIZZAZIONE - A capo della banda dedita allo sfruttamento della prostituzione, sgominata questa mattina dai carabinieri, un 29enne di Corato, insieme al fratello di 34 anni (entrambi pregiudicati, finiti in carcere). Mentre il primo coordinava e monitorava l'attività, occupandosi anche di dettare alle donne i ritmi di lavoro, l'altro fratello si occupava di accompagnare le prostitute nel luogo in cui si svolgevano gli incontri con i clienti: sulle provinciali 231 e 86, oppure in un villino nella zona di Calendano, alla periferia di Ruvo. Era invece la moglie del 34enne - una 25enne incensurata, per la quale è stato emesso l'obbligo di dimora - ad occuparsi della realizzazione di foto e annunci da pubblicare sul web. Ad affiancare i due fratelli c'era una terza persona, un 45enne di Terlizzi, anch'egli finito in carcere, 'guardiano' del villino e mediatore dei contatti tra clienti e prostitute. Ai domiciliari invece un 45enne di Modugno, proprietario della villa, ceduta in locazione, in cui si svolgeva l'attività di meretricio. Per gli arrestati, le accuse sono, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, con l'aggravante di aver commesso il fatto ai danni di persone in stato di infermità psichica e di persone minori di 21 anni.

TUTTI I NOMI DEGLI ARRESTATI

GLI INDAGATI E IL FRATELLO 'CONCORRENTE' - Nell'inchiesta coordinata dalla Procura di Trani sono finite altre dieci persone, indagate a piede libero, che avrebbero avuto ruoli secondari nell'organizzazione. Tra gli indagati c'è anche un terzo fratello, che tuttavia avrebbe esercitato un'attività simile 'in concorrenza' con i suoi parenti, i quali, proprio per sbarazzarsi del 'fratello-rivale', nella primavera del 2014 avevano fatto una soffiata alla polizia, facendolo arrestare.

GLI INCONTRI E LE RAGAZZE SFRUTTATE - Gli incontri con i clienti avvenivano nella villetta, oppure in strada. Diverse, ma sempre 'modiche', le tariffe (40 euro per la prestazione in casa, la metà per gli incontri in strada) per una clientela che spesso giungeva anche da fuori regione. Dieci le ragazze finite nella rete degli sfruttatori: italiane, rumene e una francese, tutte giovanissime, tra i 19 e i 20 anni. Le straniere, in particolare, venivano adescate con la promessa di un lavoro. Le altre, spesso, finivano nel giro dopo aver avuto una relazione sentimentale con uno degli indagati. Tra le giovani sfruttate, anche una ragazza, originaria di Palo, affetta da gravi disturbi psichici. Per lei, già seguita dai servizi sociali, e per le altre donne sfruttate è stato chiesto l'intervento dei Comuni di residenza, affinchè provvedano a garantire loro accoglienza.

*Ultimo aggiornamento ore 18.00

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