Rapinò una banca a Pescara, arrestato un 18enne barese
Nel febbraio 2010 il malvivente, allora minorenne, rapinò la filiale della Banca Popolare dell'Adriatico a Pescara, ferendo con un taglierino un cassiere che aveva tentato di reagire
In trasferta da Bari a Pescara per mettere a segno un colpo in banca. E' stato arrestato oggi, dopo quasi due anni di indagini, il malvivente che il 5 febbraio 2010 rapinò una filiale della Banca dell'Adriatico a Pescara, portando via un bottino di 7.000 euro e ferendo ad una mano un cassiere che aveva tentato di reagire. Si tratta di un 18enne originario della provincia di Bari, all'epoca dei fatti minorenne.
LA RAPINA - Quella mattina intorno alle 9.30 il rapinatore, ben vestito e con il volto coperto da un passamontagna, aveva fatto irruzione nella banca e minacciando i presenti con un taglierino, aveva costretto i dipendenti a consegnargli il denaro in cassa, 7.000 euro in tutto. In quella circostanza, il malvivente aveva anche ferito gravemente ad una mano uno dei cassieri, il quale era intervenuto nel tentativo di calmarlo, ottenendo invece la reazione opposta. Dopo essersi impossessato del denaro, il rapinatore si era poi dileguato, prendendo in ostaggio un'impiegata e puntadole un taglierino alla gola affinché gli fossero aperte le porte.
LE INDAGINI - Le indagini sono state condotte dai militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Pescara. Fondamentali per l'identificazione del rapinatore sono stati gli accertamenti dattiloscopici attraverso i quali sono state rilevate le impronte lasciate dal malvivente sul luogo del reato. Non è stato ancora individuato invece il complice che, il giorno della rapina, era rimasto fuori dalla banca, a bordo dell’auto poi utilizzata per la fuga. Il provvedimento di arresto è stato notificato all’indagato presso una comunità per minori, alla quale il giovane era già stato affidato per altri gravi reati commessi.
