Nell'autocarrozzeria un deposito abusivo di rifiuti speciali: multa e denuncia per il titolare
Operazione della polizia locale nel quartiere San Pasquale: in un locale adibito a deposito erano conservati, in violazione delle norme vigenti, materiali speciali e sostanze pericolose
Filtri, pneumatici fuori uso, barattoli vuoti di solventi e vernici accatastati, senza alcuna autorizzazione e in violazione delle norme vigenti, in un deposito adiacente all'autocarrozzeria. La scoperta è stata fatta dagli agenti della Polizia locale in un'attività del quartiere San Pasquale, in cui sarebbero stati abusivamente gestiti e 'stoccati' rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi.
I rifiuti speciali rinvenuti
In particolare, in un locale adiacente l’area di lavorazione - adibito a deposito incontrollato di rifiuti – gli agenti hanno rinvenuto lamierati, materiale assorbente pericoloso, ovvero filtri dell’estrattore della cabina forno, pneumatici fuori uso, bustoni in plastica contenenti rifiuti pericolosi costituiti da barattoli inquinanti vuoti di solvente e vernice, senza rispettare le norme previste dall’art. 183 co°1 del d.lvo 152/06, riguardanti il deposito temporaneo dei rifiuti ed in particolare, i rifiuti pericolosi non stoccati in contenitori idonei e coperti marchiati UN, misti a rifiuti non pericolosi e privi dell’indicazione del codice CER. Nello stesso vano-deposito erano presenti altresì altri rifiuti stoccati in contenitori contenenti polveri di scarto, solventi e miscele di solventi, imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze, assorbenti, materiali filtranti.
Le sanzioni per il titolare
Il controllo si è concluso con il sequestro preventivo ex art. 321 CPP dell’intero locale pertinente l’attività e il deferimento all’ Autorità Giudiziaria dell’autore dell’illecito. Lo stesso é stato inoltre denunciato per la mancanza di autorizzazione alla emissione in atmosfera dei fumi prodotti dall'attività; sono state anche comminate le sanzioni amministrative pecuniarie previste dallo stesso Testo Unico Ambientale perché ometteva di tenere in modo completo il registro di carico e scarico dei rifiuti pericolosi e non prodotti nell'attività artigianale.