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Cronaca

"Una rete per pilotare gli appalti", chiesto processo per Tedesco

La Procura chiede il rinvio a giudizio per l'ex assessore alla Sanità pugliese e altre 40 persone. Tra le accuse anche quella di associazione per delinquere

Rinvio a giudizio per l'ex assessore alla Sanità pugliese Alberto Tedesco: lo ha chiesto la Procura di Bari nell'ambito della prima delle tre inchieste che vedono coinvolto il senatore e che portò alla richiesta di arresto respinta dal Senato.

LE ACCUSE - Tedesco, per il quale è stato chiesto il processo insieme ad altre quaranta persone, dal 2005 al 2009 avrebbe fatto parte di una vera e propria "rete" in grado di pilotare forniture e gare di appalto, che venivano assegnate a imprenditori legati da parentele o interessi economici all'allora assessore e in grado di garantire, in cambio del favore, un certo numero di voti in occasione delle elezioni. Allo stesso modo, la "struttura"  guidata da Tedesco avrebbe indirizzato le nomine di dirigenti generali di Asl pugliesi fatte dalla giunta regionale verso persone di propria fiducia. Tedesco, inoltre, sarebbe intervenuto "attivamente sui direttori generali e sui dirigenti amministrativi e sanitari per nominare quali primari persone di sua fiducia, nonché influendo sui vertici amministrativi per destituire dal loro incarico persone che non obbedivano ai suoi ordini". Per questa ragione, alle persone coinvolte nell'inchiesta viene contestato anche il reato di associazione per delinquere.

LE INTERCETTAZIONI - Al senatore Tedesco viene contestato anche il finanziamento illecito ai partiti. Tuttavia non si tratta di soldi dati alla politica ma di un riferimento al modo in cui le Asl, ritenute serbatoi di voti, venivano gestite all'interno della 'rete Tedesco'. La contestazione si riferirebbe infatti ad alcune intercettazioni, riportate dall'Ansa, in cui l'indagato Francesco Petronella, titolare della società Viri di Altamura che si occupa dello smaltimento di rifiuti, riferisce alla moglie di Tedesco che "i voti del circondario di Altamura si ottengono grazie a Columella (legale rappresentante della stessa società, ndr)". E ancora una telefonata tra i due del febbraio 2008 in cui la signora Tedesco si dice preoccupata che il marito non venga messo in lista (alle politiche dello stesso anno): "Tu gli hai detto - dice a Petronella - che sono 50.000 voti che volano?". Tra i 30 capi d'imputazione, l'illecito finanziamento ai partiti non risulta però singolarmente contestato a nessun indagato, perché - spiegano fonti inquirenti - non vi erano prove sufficienti per sostenere l'accusa a dibattimento.

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